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C’è l’ipotesi di dolo sul maxi incendio Filmati al setaccio

Vigili del fuoco davanti al «muro» di fumo che si è levato dalla Sev FOTO DIENNEVigili del fuoco al lavoro domenica mattina
Vigili del fuoco davanti al «muro» di fumo che si è levato dalla Sev FOTO DIENNEVigili del fuoco al lavoro domenica mattina
Vigili del fuoco davanti al «muro» di fumo che si è levato dalla Sev FOTO DIENNEVigili del fuoco al lavoro domenica mattina
Vigili del fuoco davanti al «muro» di fumo che si è levato dalla Sev FOTO DIENNEVigili del fuoco al lavoro domenica mattina

Lo spettro di un’ipotesi dolosa sul maxi rogo alla società di smaltimento rifiuti sembra aggirarsi con insistenza sulle indagini dei carabinieri della compagnia di Villafranca e ora anche del Nucleo ecologico dell’Arma di Treviso. Basta pensare che gli investigatori stanno passando al setaccio i filmati delle telecamere sparse in tutta la zona attorno al capannone di via Zanibelli per verificare la presenza di personaggi sospetti nei minuti antecedenti al rogo. Ieri non è arrivata la svolta attesa nelle indagini sull’incendio, scoppiato domenica nel capannone della società «Sev 2.0 srl industries», come riporta il sito della società. A complicare le verifiche degli inquirenti, è stata la situazione pericolante del capannone della società, provocata dagli effetti del terribile mix di calore e fuoco. Un effetto micidiale che ha causato il crollo del tetto del capannone e l’impossibilità, quindi, per chiunque di avvicinarsi e svolgere i rilievi di ciò che è stato risparmiato dalle fiamme. Ieri i vigili del fuoco hanno lavorato per tutto il giorno e hanno raffreddato il materiale bruciato per evitare che l’incendio possa riprendere vigore, mettendo di nuovo a repentaglio la salute dei quasi centomila residenti nel Villafranchese. ALLARME SOSPETTO. Prima dello scoppio dell’incendio di due giorni fa, negli uffici della Sev 2.0 srl era scattato l’allarme anti intrusione come già riportato su queste colonne ieri. A tal proposito, i carabinieri hanno sentito l’agente dell’istituto di sorveglianza, ingaggiata della società, intervenuto subito dopo l’accensione dell’allarme nella società. La guardia ha raccontato di essere intervenuto alla ricerca di chi si era introdotto abusivamente in azienda senza trovare nessuno. Cionostante, i militari dell’Arma hanno deciso di vederci chiaro su questa circostanza e hanno iniziato a visionare i filmati oltre che del circuito interno della società anche di altri occhi elettronici, posizionati nella zona. Le telecamere, però, sono moltissime in tutta l’area e ci vorranno diverse ore se non giorni prima di completare questo tipo di indagini. L’azione combinata di fiamme, calore e fumo, poi, ha impedito ai militari di poter accertare la presenza di serrature forzate o recinzioni tagliate così da poter verificare con certezza l’introduzione di sconosciuti nel capannone. Non è escluso che i militari svolgano accertamenti anche sul cambio di denominazione della società di Povegliano come segnalato dal consigliere comunale Michele Bertucco e come riportiamo nell’articolo nella pagina a fianco. Alla luce della delicatezza del caso, i militari dell’Arma di Villafranca hanno chiesto la collaborazione anche dei colleghi del Noe, il Nucleo dei carabinieri di Treviso, impegnati nella repressione di reati ambientali. Sulle cause dell’incendio, indagano anche i vigili del fuoco del Niat, il nucleo investigativo anti incendio di Verona e Venezia. I pompieri mantengono il massimo riserbo sullo sviluppo delle indagini. Sono stati sentiti anche i titolari della Sev 2.0 srl che hanno negato di aver mai ricevuto minacce da chicchessia e di non avere conflitti con alcun sospetto. ACCIDENTALE. Gli investigatori dell’Arma poi invitano a non scartare anche altre ipotesi come quella di un origine accidentale delle fiamme. Tra le possibilità, si stanno valutando anche un corto circuito, una manovra errata di qualche operaio come il versamento di liquido infiammabile o la scintilla scoppiata al momento dell’accensione di un macchinario. Saranno tutte ipotesi valutabili una volta concluse le operazioni di spegnimento in corso da due giorni a Povegliano e dopo l’ingresso nel capannone distrutto dalle fiamme. INTERVENTO. Il lavoro dei Vigili del fuoco è proseguito anche nella notte appena trascorsa. In fumo, spiegano dal comando di via Polveriera Vecchia, sono andati i rifiuti di plastica, carta e altri non ancora identificati, altamente combustibili. I pompieri hanno bagnato il materiale bruciato per tutta la giornata di ieri e hanno proseguito nella notte perchè il calore era molto alto e l’incendio avrebbe potuto riprendere vigore da un momento all’altri. Solo una volta terminate le operazioni di spegnimento, gli stessi vigili del fuoco dovranno poi procedere allo smontaggio delle parti pericolanti del capannone, gravemente lesionate dalle fiamme. Un intervento indispensabile per poter accedere nella fabbrica, fino a ieri inaccessibile agli investigatori a caccia di prove sulle cause del rogo. Ieri i tredici pompieri hanno lavorato sul sito di Povegliano fino al tardo pomeriggio e dalla serata sono rimasti in nove e così è stato anche per tutta la notte. SALUTE. Anche ieri sono rimaste in vigore le ordinanze dei sindaci di Povegliano, Villafranca, Mozzecane, Castel D’Azzano, Nogarole Rocca, Buttapietra, Trevenzuolo, Vigasio e Sommacampagna. I provvedimenti dei primi cittadino segnalavano le condotte da tenere per tutelare la propria salute così come disposto anche dall’ufficio di igiene pubblica dell’Ulss 9. Le indicazioni sono state diffuse dopo la lettura dei dati sui campionamenti, raccolti dall’Arpav. E così anche ieri si invitavano i quasi centomila residenti del Villafranchese tra le altre cose, a restare a casa, a sospendere le attività sportive all’aperto a non consumare ortaggi coltivati negli orti. Sul sito dell’Arpav, peraltro, sono stati pubblicati i dati raccolti domenica e ieri dopo l’incendio che indicano una presenza fuori norma del benzene. Le analisi più attese, però, riguardano la diossina, presente nell’atmosfera intorno al luogo del rogo per le quali, però, bisognerà aspettare la pubblicazione in rete di oggi. Fino a ieri, fanno sapere dall’Arpav, c’è da registrare un’alta presenza di micro inquinanti e oggi si tireranno le somme sulle effettive conseguenze provocate dall’incendio nell’atmosfera. •

Giampaolo Chavan

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