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Altra chiusura in città. Ora è a rischio la sede dell’Inps

La sede dell’Inps in via Marconi FOTO PECORA
La sede dell’Inps in via Marconi FOTO PECORA
La sede dell’Inps in via Marconi FOTO PECORA
La sede dell’Inps in via Marconi FOTO PECORA

La domanda ha fatto calare il silenzio tra il pubblico. «La sede dell’Inps paventa la chiusura, cosa intendete fare e come si può migliorarne l’accoglienza?». Ha esordito così Massimo Castellani, segretario provinciale della Cisl e moderatore all’ultimo incontro tra i sei candidati sindaco di Villafranca, mercoledì all’auditorium. La domanda era rivolta a loro. E dopo il silenzio, nel pubblico si è sollevato il brusio. Già perché la città perde un pezzo alla volta, se si tratta di uffici di rappresentanza di enti e istituzioni a servizio di imprenditori, professionisti e soprattutto di cittadini. Senza guardare all’ambito della sanità - ché sui 15 anni di trasferte per mancanza dell’ ospedale i villafranchesi scriverebbero dei trattati - o a quello delle Poste i cui occhi sono sempre puntati sugli sportelli periferici «economicamente poco vantaggiosi» (per esempio delle frazioni) e quindi sempre a rischio di tagli, Villafranca ha visto la chiusura, più recente in ordine di tempo, dell’Agenzia delle entrate nel 2016 (aveva aperto nel 1999). Lo stesso rischio c’era stato per lo sportello della Camera di commercio, poi salvato trovando dei locali in municipio. In tempi immemori c’era pure l il catasto. Insomma, Villafranca ha vissuto una storia di indipendenza dal punto di vista dei servizi con sportelli grazie ai quali un bacino di 70mila persone non era costretto a spostarsi a Verona. A tanto ammonta anche il bacino dell’agenzia Inps di Villafranca che ha una competenza territoriale che tocca Castel d’Azzano, Erbè, Mozzecane, Nogarole Rocca, Povegliano, Sommacampagna, Sona, Sorgà, Trevenzuolo e Valeggio. Gli sportelli sono aperti dal lunedì al venerdì tutte le mattine dalle 8.30 alle 12.30 e sono molto frequentati. L’ipotesi di chiusura della sede aleggia nell’aria da tempo, talvolta con insistenza, talvolta si attenua. Ma di certo ha bussato alle porte del municipio dove è stata illustrata l’esigenza principale dell’ente: serve una sede di almeno 400 metri quadrati in zona centrale. Pur di non perdere il servizio, il Comune ha vagliato in queste settimane alcune possibilità, tra le quali l’ipotesi di mettere a disposizione i locali dell’ex palazzina dell’ Ulss22 davanti all’ospedale Magalini. L’idea del Comune è di acquisirla e adibirne gli spazi a servizi pubblici. Ma la soluzione non sarà imminente, visto che nel frattempo cambierà l’amministrazione comunale. •

Maria Vittoria Adami

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