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Anche in provincia di Verona

Veneto, nuovi posti letto
per i non autosufficienti

Anche in provincia di Verona
Un anziano con una infermiera
Un anziano con una infermiera
Un anziano con una infermiera
Un anziano con una infermiera

Quattordici strutture sociosanitarie in Veneto, tra case di riposo, centri diurni e comunità alloggio, hanno ottenuto l’accreditamento regionale: potranno così accogliere, in regime di convenzione, 384 persone non autosufficienti.

 

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Sociale, ha approvato l’accreditamento di 14 nuove strutture, rimettendo così in moto quel processo che certifica la capacità di operare di enti e strutture assistenziali del privato sociale per conto del sistema pubblico, e ampliando ulteriormente l’offerta di accoglienza del sistema sociosanitario veneto che attualmente conta oltre 32 mila posti letto accreditati per gli anziani e 10 mila per i disabili.

 

«È il primo provvedimento autorizzativo per nuove strutture varato dopo la riorganizzazione delle Ulss - fa notare l’assessore regionale al sociale - e porta con sè anche l’avvio di un nuovo percorso autorizzativo, cadenzato con una tempistica annuale, in modo di dare agli enti il tempo di organizzarsi per presentare le domande di accreditamento e, nel contempo, di impegnare le strutture regionali a dare risposte in tempi certi e ben definiti. D’ora in poi le domande di accreditamento dovranno essere presentate entro il 30 aprile e le istruttorie, con relativi sopralluoghi e verifiche, dovranno concludersi entro l’anno. Il ’pacchettò dei nuovi accreditamenti interessa tutte le province venete (eccetto Rovigo) e consente l’apertura di centri e strutture già pronti da tempo e fortemente attesi dal territorio, a cominciare dai nuovi reparti attrezzati per persone in stato vegetativo permanente.

 

Hanno, infatti, ottenuto l’accreditamento regionale 6 posti letto per stati vegetativi permanenti a Pescantina, realizzato dalla Fondazione casa di riposo ’Immacolata di Lourdes.

 

I nuovi accreditamenti riguardano, infine, anche alcune strutture per il «Dopo di noi», cioè per accogliere disabili adulti o anziani che non hanno più familiari di riferimento. Si tratta della comunità alloggio di Albaredo d’Adige, gestita dalla cooperativa sociale «L’abbraccio» (6 posti).

ANSA_VEN

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