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Pesca, è l’anno della rivincita dei produttori

Pesche in esposizione a Pescantina in una precedente mostra
Pesche in esposizione a Pescantina in una precedente mostra
Pesche in esposizione a Pescantina in una precedente mostra
Pesche in esposizione a Pescantina in una precedente mostra

Una tappa che i produttori attendono ogni anno e che segna il giro di boa dell’estate produttiva: oggi a Pescantina, in piazza San Rocco e via Ponte, oggi alle 19 si svolge la 72a Mostra delle pesche che costituisce la vetrina della produzione ed è sempre il momento per fare il punto sull’andamento del mercato. «È una stagione positiva», esordisce Gianluca Fugolo, amministratore unico del Mercato ortofrutticolo intercomunale di Pescantina e Bussolengo, «per le pesche con quantità e qualità nella norma, favorite dalla bella stagione. Non si sono registrate gelate e temporali. Il sole delle ultime settimane è stato fondamentale per una ottima maturazione. Questo fatto, cioè poter contare su un prodotto di eccellente qualità, lo hanno capito anche i nostri interlocutori della Gdo, (la grande distribuzione organizzata) che stanno assorbendo giornalmente una buona quantità di pesche, più del 10 per cento rispetto al 2017. Le pesche vanno a Migross, Sama frutta, Scamperle ortofrutta, Damp Milano e altri. Inoltre, il mercato tedesco sta dando ottime soddisfazioni rispetto al 2017». «Attualmente la quantità commercializzata è di 19mila quintali con la previsione di arrivare a 25mila a fine stagione. Questo risultato è stato possibile anche grazie alle 15 aziende del territorio che si sono appoggiate alla famiglia Odorizzi e stanno operando sul Mercato», prosegue Fugolo. «Buona anche l’intonazione dei prezzi. Nella prima parte della stagione abbiamo registrato una media di 58 centesimi al chilo, più 10 centesimi rispetto al 2017. Ma l’andamento è generalmente buono». La 72a Mostra richiama indubbiamente una tradizione locale di lavoro e sperimentazione. Tra le varietà storiche, la Reale di Pescantina o Fontana venne messa punto dall’azienda di Eraldo Fontana, autentico patriarca dell’ agricoltura, nel 1932, esattamente l’anno dopo la prima mostra del 10 agosto 1931. Una coltura storica che si trova ora a fare i conti con diversi fattori che ne hanno limitato la coltivazione: l’invecchiamento delle famiglie contadine, il lancio del kiwi ora alle prese con problemi di tenuta, la nuova conversione di molti areali, destinati prima a pescheti, alla coltivazione del pinot grigio. La vigna approda in riva all’Adige e in primavera le macchie rosa dei pescheti sono sempre più rare. Un test facile: basta percorrere la via Pompea che collega Arcè a Santa Lucia, un tempo polmone verde e laboratorio a cielo aperto per le numerose varietà di pesche. Qui sono sorti vigneti a vista d’occhio. Quella della pesca rischia di essere una coltura residuale che deve fare i conti con presenze più aggressive e più remunerative. Un problema che è stato posto con forza all’ultimo convegno dedicato a «La pesca in tavola» a Villa Quaranta e per il quale si cercano soluzioni in una nuova impostazione del marketing. «Anche se il nome Pescantina deriva dalla pesca sul fiume Adige e non dal frutto», ha ricordato il sindaco Luigi Cadura, «la pesca trova qui, storicamente, un ottimo ambiente di coltivazione che ha origini molto lontane. I pescheti, in questi ultimi anni, hanno lasciato spazio a kiwi e vite, ma la qualità e nuovi approcci di marketing potrebbero dar nuova vita a questa coltura storica cui è affidata l’immagine del nostro territorio». La Sagra di San Lorenzo si concluderà domani: alle 19.30 bio aperitivo all’Albero Natura sì, in collaborazione con l’azienda Fontana bio; alle 21.30 Lato A, la pop rock band che presenta le più interessanti cover; alle 22.30, spettacolo piromusicale sul ponte di Pescantina. •

Lino Cattabianchi

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