<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Inaugurata la biblioteca che unisce cultura e vino

Vino e cultura: l’alchimia è perfetta. È stato proprio in virtù del fortunato incontro tra i due elementi cardine del brand Valpolicella, che ieri mattina è stata inaugurata la nuova biblioteca comunale, di Marano di Valpolicella. Si tratta di uno spazio culturale aperto a tutta la Valpolicella, fortemente voluto da un’ amministrazione comunale lungimirante e dall’ azienda Masi Agricola, eccellenza della vitivinicoltura italiana e divulgatrice universale della millenaria civiltà veneta. Disposta su oltre duecento metri quadrati, la biblioteca è stata restaurata e dotata anche di una sala che sarà dedicata allo studio. L’intervento compensativo di Masi Agricola, è correlato all’ampliamento delle storiche cantine di Valgatara, che prevede il recupero del magazzino sotterraneo e l’aggiornamento della struttura con le più moderne tecnologie. La cerimonia di inaugurazione, nel corso della quale è stata scoperta una targa commemorativa intitolata a Guido Boscaini, primo presidente dell’azienda Masi, ieri mattina è stata preceduta dalla tavola rotonda «La biblioteca oggi: crescere, conoscersi, incontrarsi», moderata da Gabriele Colleoni, giornalista e vice direttore de Il Giornale di Brescia. Non sono mancati i saluti del sindaco di Marano, Giovanni Viviani e del presidente di Masi Agricola, Sandro Boscaini. Il presidente di Valpolicella Benaco Banca, sindaco di Marano negli anni Settanta, ha ricordato gli inizi. L’edificio è stato acquistato dalla banca, per evitare al Comune le maglie del patto di stabilità, e poi ceduta a Masi che l’ha ristrutturata. «La Banca è vicina alla biblioteca come promotrice di cultura e scambio di idee», ha sottolineato Tommasi. Riferendosi a Masi ha aggiunto: «È un’azienda che crea ricchezza ed è una ricchezza per tutto il territorio». Da parte sua, il presidente Boscaini ha sottolineato: «Abbiamo preso al volo l’opportunità. Lavoriamo con il territorio e il vino è messaggero di questo territorio». Il sindaco Viviani ha definito la biblioteca «un luogo dove leggere conoscersi e incontrarsi. Il futuro? Basta aprire la porta. Chi entra è ospite gradito». Per la direttrice della biblioteca centrale Arturo Frinzi dell’Università di Verona, Daniela Brunelli, «la biblioteca pubblica è la via di accesso locale per la conoscenza ed un luogo dove le persone si possono formare durante tutto il percorso della loro vita». La sinergia tra pubblico e privato a volte può essere mezzo per intrallazzi. A Marano, invece, è foriera di conoscenza per i cittadini di oggi e anche di domani. •

Gianfranco Riolfi

Suggerimenti