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«Sono cinque i lupetti
dell’ultima cucciolata»

Cuccioli di lupo sui pascoli della Lessinia
Cuccioli di lupo sui pascoli della Lessinia
Cuccioli di lupo sui pascoli della Lessinia
Cuccioli di lupo sui pascoli della Lessinia

Si sapeva che da qualche parte dovevano essere, ma non si riusciva a trovarli. Giulietta era stata vista gravida e poi con le mammelle rigonfie. Anche quest’anno ha dato alla luce la sua cucciolata portando altri cinque nuovi lupetti nel branco della Lessinia che è stabile sull’altopiano dal 2012, quando Slavc, il lupo di origine dinarica che era stato radiocollarato dall’università di Lubiana e aveva percorso oltre mille chilometri, aveva incontrato Giulietta, lupa di ceppo italico, probabilmente in dispersione dalle Alpi occidentali, e insieme avevano costituto l’attuale branco. Da allora il lieto evento si è ripetuto per cinque volte a partire dal 2013 con due cuccioli il primo anno, seguiti da due cucciolate di sette esemplari nel 2014 e 2015, di sei l’anno scorso e di cinque quest’anno.

«Grazie all’attività di monitoraggio svolta dal personale dei carabinieri forestali della stazione di Bosco Chiesanuova e dal Servizio guardaparco del Parco naturale regionale della Lessinia è stata di recente accertata la quinta riproduzione della coppia di lupi. Nei giorni scorsi sono stati ripetutamente avvistati cinque cuccioli di circa quattro mesi d’età». Con queste scarne righe di comunicato del comando dei carabinieri forestali e del Parco della Lessinia è stato annunciato l’ampliamento della famiglia di Slavc e Giulietta.

Fino all’inverno, sulla base delle tracce rilevate sulla neve, erano sicuramente sette i lupi presenti in Lessinia centrale. Un video successivo di fine aprile, della Forestale della Provincia autonoma di Trento ne aveva colti cinque insieme. Ora le ultime rilevazioni attestano la presenza di quattro lupi adulti e cinque cuccioli nati la scorsa primavera. Sono stati fotografati anche tre lupi sulla parte più orientale dell'altopiano, nella zona di Campofontana, Malga Lobbia e Foresta di Giazza, ma non è ancora accertato se si tratti di altri lupi distinti da quelli della Lessinia centrale o elementi dello stesso branco: solo la raccolta di dati biologici e le successive analisi per la tipizzazione potrebbero risolvere definitivamente la questione.

Al momento è stata accertata la presenza di uno dei lupi nati in Lessinia nel 2015 e trovato morto in Valsugana il 21 aprile 2016, travolto in un incidente stradale. Un altro esemplare della Lessinia è stato ripreso in Val di Fassa e i dati genetici ne confermano la provenienza. Non è ancora certa invece l’origine lessinica del lupo avvistato in Folgaria, mentre è possibile che uno di quelli documentati sull’altopiano di Asiago arrivi dal Veronese.

Tutto questo conferma ancora una volta la nota capacità di dispersione della specie: se tutti i lupi nati in Lessinia fossero rimasti con i genitori ci sarebbe attualmente sull’altopiano un branco di una trentina di esemplari invece dei nove accertati, di cui cinque sono cuccioli di quattro mesi. E questo conferma la complessa struttura sociale del branco, vantaggiosa per i nuovi nati che vengono garantiti da tutto il gruppo nell’accrescimento e nell’apprendimento, ma anche la difficoltà a sopravvivere per gli esemplari in dispersione, che di solito si allontano dal nucleo di origine nella fascia d’età uno-tre anni.

La presenza dei cuccioli e il loro addestramento alla caccia è anche uno dei motivi dell’aumento delle predazioni. Finora la cifra toccata è di 110 animali predati ad oggi solo in Lessinia da inizio anno, di cui 101 uccisi e 9 feriti o soppressi per le ferite riportate. Il dato complessivo per la Lessinia veronese era stato di 83 capi per tutto il 2016 a cui vanno aggiunti i 22 capi della Lessinia trentina.

Erano stati la metà nel 2015 (48 nel Veronese e 12 in Trentino) dato simile al 2014 (54 e 12), ben superiori agli 11 e 17 esemplari predati solo nel Veronese nel corso dei due anni precedenti.

Vittorio Zambaldo

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