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Masso di 5 quintali su auto, paura ma nessun ferito

La Fiat 500 con il telaio e il parabrezza distrutti dal masso
La Fiat 500 con il telaio e il parabrezza distrutti dal masso
La Fiat 500 con il telaio e il parabrezza distrutti dal masso
La Fiat 500 con il telaio e il parabrezza distrutti dal masso

Un masso di dimensione notevole e del peso valutato in 5 quintali si è abbattuto domenica fra mezzogiorno e le 13 sulle auto in sosta a Giazza, lungo la strada sterrata della Val Fraselle, che porta alla strada forestale a servizio delle malghe, poco oltre il piazzale di parcheggio che affianca la strada provinciale 10 della Val d’Illasi. Il masso, che si è frantumato nella caduta o ha trascinato con sé altri sassi di più piccole dimensioni, ha distrutto il telaio e il parabrezza di una Fiat 500 e causato danni minori ad altre due auto parcheggiate in zona, prima di arrestarsi sulla strada in corrispondenza del ponticello in legno che scavalca il torrente. È stato un miracolo che non ci fosse nessuno all’interno dell’auto in quel momento e un camper con delle persone a bordo, parcheggiato vicino non è stato coinvolto ma ha levato subito gli ormeggi cercando un’altra sistemazione. La strada era segnalata da un cartello di pericolo per la caduta massi, ma sono avvertimenti che in montagna si ripetono a cadenza quasi regolare e pochi ci fanno caso, raramente quando si tratta di parcheggiare, mai quando si è in transito. Il sindaco Aldo Gugole, avvertito dai carabinieri, è andato sul posto per constare di persona danni e pericoli. Delle tre auto coinvolte, la Fiat 500 ha dovuto essere portata via con il carro attrezzi, mentre le altre sono state rimosse dai proprietari. È arrivata ieri mattina in municipio via mail la prima richiesta di risarcimenti da uno dei proprietari che ha subito i danni più lievi e il sindaco Aldo Gugole sarà quest’oggi sul posto con una ditta specializzata per valutare quali interventi urgenti siano necessari per il disgaggio di eventuali altri massi pericolanti. Sui risarcimenti il sindaco non si sbilancia: «Saranno da valutare le responsabilità», dice, «perché la strada è indubbiamente pubblica, non so ancora se comunale o vicinale, ma è provvista di cartelli di pericolo per la caduta massi e i sassi precipitati sono sicuramente partiti da terreni di proprietà privata. Sopra al punto di caduta passa il sentiero del Tambaro, dove si trovano frequentemente massi caduti o in seguito a grandi piogge o per il passaggio di animali o escursionisti». TUTTA L’AREA dell’alta Val d’ Illasi, dopo l’abbandono dei pascoli alti e dei boschi è a rischio, non essendo più garantita la quotidiana manutenzione che c’era quando i proprietari aveano interesse a mantenere in sicurezza l’area per lo sfalcio o il taglio del bosco. In Val Fraselle, proprio di fronte alla frana, c’è anche il pericolo del ponticello le cui assi di legno sono marcite con il tempo: «Lo stiamo recuperando nella parte deteriorata e a giorni dovremmo montarla», riferisce il primo cittadino, che annuncia per oggi l’arrivo di una ditta specializzata per valutare come meglio intervenire e in tempi rapidi nel disgaggio: la strada oltre che una valenza turistica non indifferente nel periodo estivo, ha anche valore per i pastori che la percorrono più volte al giorno per il controllo del gregge in alta valle; per la famiglia residente a Gisoul che scende e sale ogni giorno: «Abbiamo transennato tutto con una fettuccina, ma è chiaro che il pericolo persiste e abbiamo chiesto subito i rilevi per capire se ci siano altri massi pericolanti», aggiunge il sindaco Gugole. È in corso di approvazione anche il progetto finanziato con 430mila euro dai Fondi dei Comuni di confine per la sistemazione della strada parallela della Val Revolto, molto più frequentata. Anche lì, essendo impossibile coprire tutti i 7 chilometri che separano la frazione cimbra dal rifugio Revolto si provvederà a individuare i punti più critici e a provvederli di rete paramassi. Nei mesi scorsi, dopo un violento acquazzone, c’era stato un altro caso di caduta massi con un macigno molto più grande di quello di domenica, staccatosi dal versante che sovrasta la strada che da località Bosco si congiunge con il sentiero delle Gosse, sul lato orografico destro della val di Revolto, poco prima dell’abitato di Giazza. Il masso, di diversi metri cubi, ha travolto alberi, distrutto la strada, che è dovuta essere ripristinata, e ha concluso la sua corsa, fortunatamente senza danni alle persone, sul greto del torrente Revolto. •

Vittorio Zambaldo

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