<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Selva di Progno

Manza sbranata
Il branco di lupi
colpisce ancora

Malga lobbia predazione lupi

Dopo tre giorni di ricerche infruttuose hanno trovato la manza di 12 mesi e oltre due quintali di peso interamente consumata dai lupi. È la terza vittima in dodici giorni nell’azienda di Nicola, Bruno, Lucillo e Luigi Pagani, imprenditori agricoli di Campofontana che portano avanti i loro 150 capi con metodo biologico. La voracità dei lupi ha risparmiato poco dell’animale, favoriti anche dalla posizione appartata del luogo dove hanno potuto consumare in pace il loro pasto in un dirupo dell’ampio pascolo di Malga Lobbia che comprende ben tre montagne.

 

La predazione è stata confermata dalla venterinaria dell’Ulss e dai carabinieri forestali intervenuti per i rilievi La richiesta degli allevatori sarebbe di recintare l’intera superficie, ma la Regione non ha risposto. «Ma che dobbiamo fare? Chiudere la malga? Oppure la Regione ci paga per tenere vitelli e manze in stalla? Di questo passo saremmo costretti a chiudere», dicono i Pagani. Il sindaco Aldo Gugole e la sua vice Elisabetta Peloso chiedono di finirla con le chiacchiere e di prendere provvedimenti. Da loro è partita la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza per l’intero territorio comunale, ma anche questa è rimasta lettera morta.

 

«Le leggi in deroga ci sono: basterebbe fissare un tetto massimo per la presenza di lupi e abbattere gli altri, come si fa adesso con la caccia di selezione. E non ci vengano a dire che dobbiamo adattarci a cambiare metodo di allevamento. Se da duecento anni non si convive con il lupo in Lessinia, un motivo evidente mi pare ci sia», conclude Peloso. 

Vittorio Zambaldo

Suggerimenti