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Spedizione del GAM e del Gruppo Grotte Falchi

La Spluga, grotta ridotta a discarica
Batterie e rifiuti: pericolo ambientale

Spedizione del GAM e del Gruppo Grotte Falchi
La Spluga, grotta ridotta a discarica (Zambaldo)
La Spluga, grotta ridotta a discarica (Zambaldo)
Rifiuti nella grotta di Moruri (Zambaldo)

La Spluga di Ca' dell’Ora, un abisso di una sessantina di metri nei dintorni di Moruri, nel Comune di Verona, sulle prime propaggini della Lessinia è diventata un immondezzaio di rifiuti abbandonati. Gli speleologi scesi domenica scorsa nella cavità hanno trovato pneumatici, frigoriferi, pesticidi, vernici, batterie per auto, fusti di olio motore e di combustibili, medicinali veterinari, Eternit, rottami ferrosi di biciclette, ombrelli, sedili di auto, stufe, cumuli di ossa di carcasse di animali domestici anche di grossa taglia e due carcasse ancora in putrefazione, e maleodoranti e quindi gettate recentemente nella cavità, di un daino e un cane. Difficile che ci siano caduti da soli perché la cavità è recintata con una rete per impedire che qualcuno ci finisca dentro inavvertitamente.

 

«La calata in grotta di domenica scorsa di una decina di speleologi del GAM di Verona e del Gruppo Grotte Falchi, era finalizzata proprio a documentare lo stato della cavità, come era stato deciso dalla Commissione speleologica veronese di cui facciamo parte con altri sei gruppi», fa sapere Francesco Bellamoli, presidente del GAM (Gruppo amici della montagna) fondato nel 1968 e distintosi in oltre cinquant’anni in svariate esplorazioni sotterranee in Italia e all’estero. Dal 2005 la Commissione speleologica veronese partecipa all’evento “Puliamo il buio”, in concomitanza con “Puliamo il mondo”, le giornate ecologiche nazionali promosse da Legambiente.

 

Ogni anno viene individuata una cavità e in collaborazione con i Comuni competenti per territorio gli speleologi, coadiuvati da volontari in superficie, si calano per recuperare più rifiuti possibile da smaltire secondo la legge. Diversi residenti di Moruri si sono messi in contatto con gli speleologi rendendosi disponibili ad aiutare quando si farà l’intervento. La pulizia delle cavità non è solo una questione di decenza ma anche di salute pubblica. È risaputo che il territorio della Lessinia è carsico e che lo scorrimento dell’acqua sotterranea o anche piovana che arriva dalla superficie, dilava in fretta e finisce nelle falde di fondovalle e nelle risorgive di pianura. Lasciare rifiuti tossici come medicinali e oli industriali e metalli pesanti come il piombo delle batterie costituisce un gravissimo rischio per l’ambiente e per la salute di uomini, animali e piante che al ciclo dell’acqua devono la loro sopravvivenza. 

V.Z.

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