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Il mondo incontrato con gli occhi di Overland

Una lezione di geografa che gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell'istituto comprensivo di Tregnago-Badia Calavena non dimenticheranno facilmente li ha tenuti incollati alle sedie dell’auditorium per due ore con Beppe Tenti, ideatore di Overland, un professore eccezionale che è maestro di vita. A febbraio prossimo conterà ottantadue primavere, «ma lo spirito è quello di un cinquantenne», ha precisato a uno studente che gli chiedeva l’età e davvero nella maratona della lezione non ha mai perso un colpo né accennato a voler fare una pausa. Anzi quando gli insegnanti hanno sollecitato i ragazzi a chiudere con le domande perché lo scuolabus li stava aspettando per riportarli a casa loro se ne sono andati di malavoglia e Tenti li ha spalleggiati bluffando: «Stiamo ancora qui: lo scuolabus ha bucato una ruota e non parte!». Preceduto da un video che ha sintetizzato le prime otto spedizioni dei camion Iveco arancioni resi celebri dalle numerose puntate con le quali la Rai ha fatto conoscere gli straordinari viaggi di Overland intorno al mondo, Tenti ha spiegato le ragioni della sua presenza: «Conoscere gli altri vi aiuta a diventare cittadini attivi e partecipi, perché viaggiando si apre una finestra sul mondo, si accettano le sfide dell’ignoto, compiendo l’ultima vera grande avventura del nostro tempo. Spedizioni in ambienti ostili, al limite dell'impossibile, «ma fatte da persone normali, capaci di affrontare l’imprevisto e di risolvere le situazioni più controverse», ha precisato Tenti per sgombrare subito il campo che occorra essere dei mostri di bravura per fare quello che lui e i suoi compagni di viaggio hanno fatto: da Roma a New York passando per la Siberia e l’Alaska; da New York a San Paolo attraversando tutto il continente americano; dal Sud Africa a Capo Nord e dal Portogallo a Pechino per tornare poi in Italia passando dall’India e dal Medio Oriente in guerra. «ALLA FINE di questa chiacchierata non ricordatevi solo di me, perché questo risultato è frutto di un lavoro di gruppo», ha premesso Tenti, «perché io ho avuto l’idea ma poi c‘è chi ha costruito il camion e chi lo ha riparato e guidato: un valido gruppo di amici, preparato a tutte le avversità. Dovete ricordare che chi va da solo va più veloce, ma chi è in un gruppo preparato e affiatato va lontano», ha rivelato il moderno esploratore, che ha lasciato agli studenti le tre chiavi per il futuro: «Ricordatevi che siamo tutti uguali; da soli non si fa nulla; imparate l’inglese per girare il mondo». «Il vostro compagno di banco, che sia nero o giallo è uguale a ciascuno di voi; soprattutto vi raccomando di non fare differenze per colpa delle religioni, perché di Dio ce n’è uno solo e vivete il mondo con curiosità cercando ovunque la bellezza anche se devo dire che dopo averli girati quasi tutti non ho ancora trovato un paese più bello del nostro», ha concluso prima di lasciarsi sommergere dalla raffica di domande degli studenti interessantissimi anche a questioni molto tecniche e di annunciare il prossimo viaggio di Overland in India, Bangladesh e Pakistan. Tenti, che ha sposato Margherita Grisi di Badia Calavena, è arrivato a Tregnago grazie alla nipote Valeria Grisi, mamma di un’alunna e la sua lezione si inserisce in un percorso avviato dalla scuola sulla cittadinanza e sul diverso. Sostenute dal dirigente scolastico Maurizio Bianchi che ha abbracciato l'iniziativa con entusiasmo, le insegnanti Michela Laita, Elisa Miliani e Federica Rigatelli hanno preparato gli studenti al viaggio tra le culture diverse: «con lo spirito che non è importante tanto la meta ma gli incontri che si fanno sul cammina e come ti cambiano», hanno osservato. • V.Z.

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