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Greta e la nidiata 2018 Inversione demografica

I tre fratellini Federico, Sabrina e Greta, che è nata prima che arrivasse l’ambulanza
I tre fratellini Federico, Sabrina e Greta, che è nata prima che arrivasse l’ambulanza
I tre fratellini Federico, Sabrina e Greta, che è nata prima che arrivasse l’ambulanza
I tre fratellini Federico, Sabrina e Greta, che è nata prima che arrivasse l’ambulanza

In tutto il territorio del Comune di Selva di Progno vivono oggi 892 persone, residenti nel capoluogo e nelle frazioni di Giazza, Campofontana e San Bortolo. Pochi, se si pensa che nei primi anni Cinquanta la popolazione arrivava a 2.500 persone. L’esodo, massiccio nell’immediato dopoguerra, è continuato in seguito se pure rallentato. Più precisamente, nel capoluogo e nelle varie sue contrade oggi si contano appena 317 persone. Ma se le nascite avvenivano due o tre volte all’anno, in questo 2018 la popolazione fino ad oggi è aumentata di cinque unità, a cui se ne aggiungeranno altre tre entro dicembre. Non è più come un tempo, quando nel Comune operavano due ostetriche: una serviva i paesi di fondovalle e l’altra quelli in alto, sulla montagna (ognuna poteva così accorrere più prontamente in soccorso delle partorienti) e non esisteva ancora il telefono. Bisognava andare a piedi, anche da contrade lontane sei o sette chilometri, a chiamare la levatrice. E per fare più in fretta, ancora nel 1952, un uomo di Giazza chiese in prestito una bicicletta ai forestali del posto, che erano quasi gli unici a possederle, per scendere a Selva ad avvertire l’ostetrica. Il telefono pubblico sarebbe stato installato soltanto un anno dopo, nel retro della bottega di generi alimentari a Giazza. Da molti anni, ormai, i parti ormai avvengono negli ospedali. Ma puntuale c’è stata l’eccezione: Greta è una bambina venuta al mondo alla svelta, pochi istanti dopo che era stato chiamato il 118 con il cellulare all’una di notte. Quando l’ambulanza, partita immediatamente da Tregnago, è arrivata all’una e venti, la bimba era già nata anche con l’aiuto del papà (il distacco del cordone ombelicale è poi avvenuto all’ospedale di San Bonifacio). Greta è la terza arrivata a Selva quest’anno. La madre, Sara, proveniente da San Giovanni Lupatoto, ha altri due bambini. Ha sposato Andrea, un ragazzo albanese incontrato a Giazza, che lavora nel capoluogo nell’ultimo laboratorio rimasto tenacemente in attività. Sara e Andrea si sono sposati a Selva nel 2007 e il parroco di allora fece suonare le campane anche se il matrimonio venne celebrato in municipio. Era comunque una festa per la comunità. Il recente incremento demografico è dovuto principalmente alle coppie autoctone di giovani che hanno scelto di rimanere, anche se fanno i pendolari per raggiungere il posto di lavoro. •

Aulo Crisma

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