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Bosco Chiesanuova

Festa a Podestaria tra nuovi
"bacani" e qualche protesta

La proclamazione di nuovi "bacani"
La proclamazione di nuovi "bacani"
Antica festa di Podestaria (video Zambaldo)

La protesta degli allevatori non è stata clamorosa come quella dello scorso anno quando si rifiutarono di portare in esposizione i capi bovini in alpeggio, ma non è stata meno significativa, seppur più silenziosa. All’Antica Festa dell’alpeggio di Podestaria, tutti, compresi i familiari e i bambini, indossavano una maglietta bianca con disegnata davanti un vacca al pascolo dietro le sbarre e sul retro la scritta «Lupo – Progetti – Esperti. Il tour della morte in Lessinia», con una croce che sormonta le date dal 2012 al 2018 e il numero di predazioni subite a causa del lupo, ritratto in un rettangolo nero e cancellato da una croce.

 

Nel segno di una continuità che premia invece il lavoro dell’allevamento in alpeggio, Arav, l’associazione regionale degli allevatori e Coldiretti provinciale hanno dato vita alla rassegna bovina destinando le sonanti ciocche ai migliori capi portati in esposizione delle razze Frisona, Pezzata rossa e Bruna alpina. Sono stati 31 gli allevatori che hanno partecipato con 47 capi. I primi tre premi per somma di punteggi nelle tre razze sono andati nell’ordine alle aziende di Lucia Brunelli e Giuseppe Castagna, entrambe di Velo e a Manuel Dal Bosco Eibaner di Giazza. Quattro nuovi bacani si aggiungono al già cospicuo numero degli aderenti alla Nobile compagnia dei Lessinia, nominati con il tradizionale e canzonatorio rito che chiede ai candidati di inginocchiarsi e di rispettare lo spirito e la legge del sodalizio.

 

Con gran cerimoniere il presidente del Bim Adige Franco Rancan, si è sottoposto per primo al rito all’Antica Festa di Podestaria l’onorevole Paolo Paternoster, che era intervenuto in precedenza per assicurare il suo personale e costante impegno a favore della montagna. Lo ha seguito Ermanno Anselmi, già sindaco di Badia Calavena per due mandati e oggi presidente del Gal Baldo Lessinia, impegnato nella valorizzazione del territorio montano e con progetti innovativi per il risparmio energetico. Sono “bacani” di professione invece Andrea Aganetti di Roverè e Franca Castellani di Verona.

 

Aganetti ha preso in mano l’azienda a 22 anni dopo la morte del padre e l’ha condotta fino alla cessione al giovane nipote. È stato per tre mandati consigliere comunale e per uno anche consigliere in Comunità montana. Castellani, perito agrario, presidente dal 2008 del Consorzio VeronaNatura per i mercati a chilometro zero, è anche vicepresidente di Coldiretti Verona e conduce un’azienda frutticola di 12 ettari, collaborando anche con l’azienda di famiglia alle Basse di San Michele. Per tutti ci sono stati applausi e l’invito a continuare a impegnarsi per difendere la montagna e i suoi abitanti.

V.Z.

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