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Danni pesanti da raffiche Prima nevicata sui monti

Il tetto dell’edificio devastato con le lamiere staccate dal vento
Il tetto dell’edificio devastato con le lamiere staccate dal vento
Il tetto dell’edificio devastato con le lamiere staccate dal vento
Il tetto dell’edificio devastato con le lamiere staccate dal vento

Si è vista anche la prima neve ieri a San Giorgio dopo il vento di scirocco di lunedì che ha portato diversi danni. Della neve è rimasta ancora nel pomeriggio qualche debole traccia a chiazze, mentre i danni del vento sono ingenti e riguardano l’edificio a lato della casetta in legno della Scuola di sci, lo stesso che ospita al piano terra un negozio di abbigliamento e che ha avuto l’intera falda sud completamente sollevata dal vento, con lamiere finite sul piazzale o rimaste penzoloni lungo la facciata. «I vigili del fuoco non sono potuti intervenire perché impegnati in altre azioni di soccorso più urgenti e l’amministratrice del condominio è ricorsa a una ditta privata per togliere dal tetto i residui di copertura che potrebbero essere a rischio di caduta», riferisce il consigliere Ferruccio Birtele, che cura la manutenzione del territorio e che ha seguito gli sviluppi della vicenda per conto dell'amministrazione. Danni di minor conto in paese dove la galleria che unisce piazza Chiesa con piazza Marconi è stata invasa dall’acqua portata dal vento: sono stati allagati per pochi centimetri dall’acqua, entrata dalle fessure delle porte, l’Ufficio turistico e la saletta per le riunioni delle associazioni. Il fortunale che sembrava sulle prime una classico vento e acqua autunnale, si è trasformato dalle 18.30 alle 22 in un flagello per alberi d’alto fusto che si sono abbattuti sulle strade un po’ in tutta la Lessinia. Daniele Garonzi, con delega alla Protezione civile per il Comune di Bosco Chiesanuova ha seguito il lavoro dei volontari lungo le strade comunali e provinciali per lo sgombero di alberi e rami: «Siamo intervenuti per un grosso ramo caduto in un giardino di via Aleardi che ha troncato i cavi elettrici, lasciando alcune vie del paese senza energia per diverse ore, mentre i tecnici dell’Enel erano al lavoro per il ripristino», riferisce. Un albero è caduto all’uscita del paese in direzione Corbiolo e due abeti ad alto fusto hanno chiuso le rispettive strade provinciali in località Arzarè e tra Valdiporro e San Francesco. «In entrambi i casi è intervenuta la ditta Leso che ha una convenzione con la Provincia per lo sgombero neve ed è attrezzata con ruspe e bracci idraulici in quanto gli alberi erano di dimensioni notevoli. Altri interventi ci sono stati su strade secondarie di collegamento con le località Italiani, Girlandi e Dosso Gervaso: «Il Coordinamento operativo comunale, presieduto dal sindaco Claudio Melotti è stato attivo e in allerta fino alla mezzanotte e nella mattinata di martedì tutte le strade sono state ispezionate dalla Protezione civile», aggiunge Garonzi. A Cerro la sindaca Nadia Maschi segnala due interventi per altrettanti alberi caduti su strade secondarie nelle località Lonico e da Pernisa verso Carbonara, al confine con Grezzana. «Qualche albero sradicato e strade bianche scavate dall’impeto dell’acqua», sono indicate invece il sindaco di Velo Mario Varalta. Attimi di paura sul Progno di Illasi per due auto rimaste intrappolate più dalla ghiaia che dall’acqua nel guado dell'ex Italcementi a Tregnago e che ha costretto Vigili del fuoco e Protezione civile a due operazioni di salvataggio nella notte di domenica e lunedì mattina: nonostante le transenne e il nastro segnaletico bianco e rosso, c’è sempre qualcuno che ci prova e ci resta. Sempre a Tregnago in via Canesella è caduto un albero dal vicino parco di Villa Pellegrini-Cipolla e altre due alberi hanno ostruito la provinciale da Marcemigo a Centro. A Badia Calavena telefono bollente per il sindaco Emanuele Anselmi, non a causa dei danni da maltempo ma per le chiamate di genitori furiosi per la chiusura delle scuole per due giorni: «In effetti sarebbe stato meglio lasciare ai sindaci che conoscono il proprio territorio la libertà di decidere. È stato più saggio lo scorso inverno con la neve, quando tutte le scuole della Lessinia sono rimaste aperte. Scriverò al prefetto per chiedere che in futuro sia valutata questa possibilità», riferisce Anselmi. •

Vittorio Zambaldo

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