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Polemica in Lessinia

Bidoni dei rifiuti
all'antico baito
«È uno scempio»

Polemica in Lessinia
I bidoni per la raccolta dei rifiuti davanti al baito a Vaggimal
I bidoni per la raccolta dei rifiuti davanti al baito a Vaggimal
I bidoni per la raccolta dei rifiuti davanti al baito a Vaggimal
I bidoni per la raccolta dei rifiuti davanti al baito a Vaggimal

Disgustato e arrabbiato si definisce Lucio Gelain, che da anni accompagna escursionisti in giro per Lessinia, Baldo e Carega alla scoperta di paesaggi e bellezze artistiche e naturalistiche. «Escursionista per caso», è il nome del suo gruppo che organizza escursioni rivolte «a tutti coloro che hanno voglia di muoversi e di liberarsi dal letargo quotidiano. La bellezza dei luoghi che frequentiamo fa tutto il resto. Venendo con noi può nascere un nuovo amore per il territorio, per un ambiente integro, come ce l’hanno lasciato i nostri avi», scrive nel suo sito.

Quello che invece ha visto a Vaggimal di Sant’Anna d’Alfaedo, non è proprio in linea con questa filosofia: una fila di cassonetti per l’immondizia davanti a un «baito» di contrada, una caratteristica costruzione che era utilizzata comunitariamente da tutti i residenti della contrada per conferire il latte prodotto giornalmente in stalla e trasformarlo in formaggi e burro. Utilizzati fino agli anni Sessanta, con la nascita dei caseifici consorziati e il trasporto del latte su camion, anche a grandi distanze, i «baiti» sono stati via via abbandonati e rimasti come muta testimonianza di un’economia rurale antica.

«Ci sono le immondizie davanti all’antico baito, simbolo del lavoro e dell’economia di un tempo, ma anche simbolo per un nuovo e mirato rilancio turistico internazionale di questo splendido territorio. E non è una novità, ma una scelta dei cittadini visto che questa situazione perdura da anni. Dov’è l’amore per la Lessinia?», si chiede Gelain, «e in questa foto c’è una risposta grave ma importante. Si vergognino tutti, amministratori e cittadini, nessuno escluso», conclude la sua invettiva.

 

Al sindaco Raffaello Campostrini abbiamo chiesto una risposta e una sua considerazione: non si tratta di immondizie abbandonate, come purtroppo tanti turisti della domenica sono soliti lasciare sui prati o sulle strade della Lessinia, ma in effetti anche i contenitori, per quanto in ordine e puliti all’esterno, potrebbero trovare una sistemazione diversa: «Ci sono cose che ci preoccupano maggiormente in Lessinia, per il suo futuro e per il mantenimento dei suoi edifici storici e culturali e delle sue tradizioni», risponde il sindaco Campostrini, «e credo che in questi anni il Comune stia facendo il massimo, avendo recuperato e restaurato numerose malghe. Ora stiamo riqualificando marciapiedi e arredo urbano in numerose piazze, ma è evidente che se avessimo possibilità di una collocazione migliore per i cassonetti dell’immondizia, che fosse ugualmente fruibile sia dai cittadini che dagli operatori incaricati per il loro svuotamento, i cassonetti non sarebbero certo in quel luogo ma in un sito più idoneo che al momento a Vaggimal non esiste», conclude il primo cittadino. •

Vittorio Zambaldo

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