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Arrivati all’ex base Nato i primi richiedenti asilo

Sono arrivati ieri sera i primi 19 cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale da sistemare nel sito demaniale dell’ex base Nato di Erbezzo in località Vaccamozzi. Altri sette sono annunciati per oggi e ancora cinque nei prossimi giorni per un totale di 31 persone delle ottanta previste.

La Prefettura ha infatti pubblicato il decreto di aggiudicazione, tramite procedura negoziata, del servizio di gestione e funzionamento dell’ immobile per nove mesi e ha fissato come data indicativa d’inizio il 6 novembre e la conclusione il 5 agosto del prossimo anno.

Si partiva da una base di 33 euro pro capite e al giorno per un importo complessivo di 720mila euro e si è aggiudicata la gara Versoprobo, società cooperativa sociale di Vercelli, che ha già progetti analoghi con alcune prefetture piemontesi e lombarde.

Versoprobo ha vinto la gara in competizione con altre cinque cooperative o associazioni, spuntando il miglior punteggio sia nell’offerta tecnica sia in quella economica fissata con l’offerta più vantaggiosa a 38,45 euro al giorno pro capite.

Ricordiamo che il gestore non dovrà pagare l’affitto, né le utenze per energia elettrica, gas e acqua potabile, ma farsi carico di arredare l’immobile a proprie spese per gli ospiti accolti, procurando i mobili per le camere, il refettorio, la sala per le attività culturali e ludiche, la cucina, il presidio medico e l’infermeria, oltre a un mezzo navetta che provveda a trasportare in andata e ritorno almeno una volta al giorno a Verona i profughi che lo richiedano.

La località, infatti, sorge in un posto isolato fra il capoluogo e la frazione Cappella Fasani e ha accolto fino a un’ottantina fra militari e civili con diverse mansioni fino al 31 marzo 2016.

Non è andata a buon fine la richiesta che aveva fatto l’amministrazione comunale di poter disporre da subito dei 300mila metri quadrati interamente recintati, con tre bunker antiatomici che ospitavano le apparecchiature riceventi e trasmittenti. L’intenzione era di trasformare le palazzine in casa vacanze all’interno di un parco faunistico, mentre i bunker, per le particolari condizioni di temperatura e umidità, sarebbero potuti essere destinati alla conservazione e valorizzazione di prodotti locali per i quali degli imprenditori del posto si erano già dichiarati interessati.

Il sindaco Lucio Campedelli, informato dalla Prefettura dell’arrivo, ha chiesto che la struttura non sia riempita fino alla sua capienza massima «e su questo il prefetto ci ha rassicurati, anche in considerazione che un numero così alto è una vera esagerazione per il territorio, che purtroppo è carente di sorveglianza».

Attualmente nella contrada adiacente all’ex base Nato vivono 13 persone di cui quattro con più di 90 anni, «ed è inutile ribadire che vivono molto male questa faccenda. Mi auguro che tutto proceda senza problemi e per questo ho chiesto alla stazione dei carabinieri di Bosco Chiesanuova di incentivare i controlli e un maggior presidio anche in considerazione del fatto che andiamo verso l’inverno e le comunicazioni si fanno più difficili», sottolinea il primo cittadino.

Campedelli conferma di non aver avuto ancora nessun contatto con la cooperativa, «ma mi auguro di poterci incontrare quanto prima, perché immagino che la collaborazione debba esserci. Non ho idea di che tipo di accordi potranno nascere, ma non li escludo», conclude il sindaco.

Vittorio Zambaldo

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