Una volta smaltita l’euforia e finiti i pranzi dei primi tre giorni di festività, è tempo di fare i conti con gli avanzi: tra primi piatti, affettati, carne e dolci, in media il cibo intoccato si stima sia pari a circa 2 chili per famiglia. Sull’importanza di non buttare questi piatti e di riutilizzarli sono concordi nutrizionisti e chef stellati. Secondo il parere dei primi, congelare gli avanzi permette di mantenere inalterate le caratteristiche delle materie prime per essere consumati durante l’anno senza l’ansia da abbuffata a tutti i costi. I benefici? In primis per il portafoglio e poi per la salute, grazie a ricette leggere e gustose in linea con i principi della dieta mediterranea. «Creare ricette di riciclo è una metodica assolutamente consigliabile per non sprecare gli alimenti», afferma il nutrizionista Luca Piretta.
«L’importante è salvaguardare la salubrità del piatto per non mettere a repentaglio la salute del consumatore e scongiurare qualsiasi rischio chimico o biologico per non aver conservato a dovere gli alimenti. Il metodo della congelazione permette di preservare il cibo, senza intaccare i benefici nutrizionali. Questo processo va fatto quando il prodotto è al massimo della sua freschezza per garantire il miglior livello di proprietà organolettiche e la migliore sicurezza da contaminazioni batteriche. Il congelamento non è un processo di sterilizzazione, ma semplicemente arresta la crescita dei microrganismi e a differenza della surgelazione può alterare la struttura cellulare dell’alimento con perdita della sua qualità (ma non della sua salubrità, ndr). Di conseguenza», prosegue l’esperto, «se il prodotto da congelare non è freschissimo e la carica batterica è alta, quando viene scongelato il prodotto è rapidamente deteriorabile poiché ha subito le degradazioni enzimatiche iniziate già prima del congelamento. Ricordiamo sempre a chi cucina, inoltre, che non si possono ricongelare alimenti già scongelati». • © RIPRODUZIONE RISERVATA