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Sesso al parco: «Non si può vigilare ovunque»

Il parco in via Tagliamento, a Bussolengo FOTO PECORA
Il parco in via Tagliamento, a Bussolengo FOTO PECORA
Il parco in via Tagliamento, a Bussolengo FOTO PECORA
Il parco in via Tagliamento, a Bussolengo FOTO PECORA

Prima la giovane coppia che in pieno giorno, in un parco pubblico, ha fatto sesso davanti a dei bambini. Poi le due persone che la scorsa notte hanno dormito in una capanna di legno nell'area verde di via Flavio Gioia. «Proprio attaccato a casa mia», racconta il sindaco di Bussolengo Roberto Brizzi, «eppure io non mi sono accorto di nulla: l'ho scoperto da una notifica che mi è arrivata sul telefonino per un post che una residente aveva pubblicato su Facebook. Quindi sono andato subito in Comune, ho chiamato il comandante della polizia locale e i carabinieri per saperne di più ma a loro non era arrivata alcuna segnalazione. Ed è questa la cosa che mi lascia perplesso: si vedono situazioni anomale e invece di avvisare chi di competenza, le forze dell'ordine o i servizi sociali, si scrivono i post su Facebook». DUE EPISODI di ordine pubblico avvenuti nel giro di pochi giorni. E in questi casi l'occhio dei residenti, sottolinea Brizzi, è fondamentale. «Perché i nostri vigili e i carabinieri non possono essere ovunque e contemporaneamente». C'è il vigile di quartiere, una figura nata tre anni fa con la funzione di vigilanza territoriale, in grado di sviluppare una maggiore conoscenza e vicinanza con la popolazione locale: va nei quartiere, parla con i residenti, raccoglie anche le segnalazioni delle mamme che ogni giorno frequentano i parchi pubblici. Poi c'è la polizia locale con i pattugliamenti continui del territorio, anche serali. E infine i carabinieri, altro tassello fondamentale nel puzzle della sicurezza. «Ma è impensabile poter essere nello stesso momento dappertutto», rincara la dose il sindaco, «la collaborazione dei residenti è fondamentale. Soprattutto in un paese come il nostro, che non è una metropoli e le aree pubbliche sono attaccate a case e condomini». Anche perché di parchi, alcuni oltretutto di notevoli dimensioni, a Bussolengo ce ne sono parecchi: in quelli di via Flavio Gioia, via Virgilio e al campo sportivo è necessario scendere dall'auto ed entrare per poter controllare bene. Diversa la situazione dell' area verde di Nieder Olm, completamente visibile sia da via De Gasperi che da via Dante Alighieri. E ancora, i parchi giochi di via Tagliamento, via Vittorio Veneto e dietro il centro commerciale delle Sorelle Ramonda. Tutti i giorni sono frequentati da mamme e nonne con bambini e si trovano immersi in aree residenziali «per cui basta poco per rendersi conto di qualche anomalia», sottolinea il sindaco, «ma l'importante poi è segnalarla nel modo corretto, non sul web». NON È UN PROBLEMA di Bussolengo, ma una questione ormai culturale, un'abitudine: raccontare le notizie in rete, dove poi chiunque ha la libertà di commentare anche in modo discutibile. Ieri ad esempio qualcuno ha suggerito di portare coperte vecchie a quelle due persone che hanno passato la notte nella capannina. Come se soluzioni più civili, per loro, non se ne potessero trovare. O chi ha chiamato in causa il “decoro urbano”. “Ho pensato fosse importante sensibilizzare i miei cittadini su questo tema», spiega Brizzi che, con la sua amministrazione, ha organizzato per la sera del 28 novembre in sala civica un incontro al quale parteciperanno anche il comandante della compagnia dei carabinieri di Peschiera Salvatore Beneduce insieme ai colleghi della stazione di Bussolengo. Si parlerà di sicurezza, che significa anche capire come vanno fatte in modo corretto e tempestivo le segnalazioni alle forze dell'ordine. Saranno poi i vigili e i carabinieri, insieme al Comune, a gestire le diverse situazioni, «anche coinvolgendo i servizi sociali», sottolinea Brizzi, «che sono indispensabili in episodi come questi, che stanno facendo tanto parlare il paese».

Francesca Lorandi

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