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Cinque direttive
sui cimiteri
«Così non va»

Il cimitero di Raldon, la principale frazione di San Giovanni Lupatoto
Il cimitero di Raldon, la principale frazione di San Giovanni Lupatoto
Il cimitero di Raldon, la principale frazione di San Giovanni Lupatoto
Il cimitero di Raldon, la principale frazione di San Giovanni Lupatoto

L’amministrazione comunale di San Giovanni Lupatoto tenta di sbrogliare la complicata matassa relativa alla sistemazione dei cimiteri del capoluogo e di Raldon, che da anni giacciono in grave stato di semiabbandono e sono oggetto di continue lamentele della cittadinanza. La giunta ha adottato una delibera che indica agli uffici comunali una serie di «linee generali di indirizzo in merito alla convenzione stipulata nel 2012 per la progettazione, realizzazione e gestione dei servizi cimiteriali».

Dall’inizio del 2013 i cimiteri lupatotini sono in gestione alla ditta Cogeme grazie a un contratto di servizio (in termine tecnico: un «project financing») che prevede in suo favore l’incasso delle tariffe delle sepolture e a suo carico l’impegno alla risistemazione dei due cimiteri.

Le direttive emanate dalla giunta sono cinque. La prima: «Conseguire l'esecuzione dei lavori in aderenza alla concessione originaria, ferme restando ulteriori possibili valutazioni circa i lavori di demolizione dell'emiciclo esistente e lo spostamento delle salme, sulla base di approfondite analisi tecniche, giuridiche ed economico-finanziarie». Il sindaco Attilio Gastaldello traduce: «È una chiara indicazione a realizzare il progetto originario. A cose fatte, il Comune si riserva comunque la possibilità di decidere sullo spostamento delle salme, tutte o parte di esse, contenute nei loculi dell’attuale emiciclo. Non per nulla il progetto prevedeva come ultimo atto l’eventuale spostamento dei loculi». Erano sorte molte perplessità sulla opportunità di questo spostamento, tanto che la giunta Vantini nel maggio 2015 aveva indicato agli uffici di «mantenere inalterata l’attuale localizzazione». «Ma senza valutare le ricadute sul piano finanziario dell’opera di tale decisione», obietta Gastaldello.

La seconda prescrizione è mirata ad «assicurare la continua fruibilità dei cimiteri alla cittadinanza, in quanto destinati a servizi che non possono essere interrotti». «Vuol dire che i due cimiteri nel corso dei lavori di ristrutturazione devono essere perfettamente agibili e che nel frattempo devono essere assicurate, a cura del gestore, tutte le necessarie manutenzioni ordinarie e straordinarie» precisa il sindaco recependo le continue lamentele sul precario e insufficiente stato delle manutenzioni.

La terza e la quarta raccomandazione riguardano la «verifica della corretta esecuzione degli adempimenti contrattuali rispetto al progetto di finanza» e soprattutto il controllo «se vi sia stata un'alterazione dell'equilibrio dell' originario modello economico-finanziario del piano finanziario dell’operazione che comporti la necessità della sua revisione, da attuare mediante rideterminazione delle nuove condizioni di equilibrio».

Su questo punto Gastaldello era già intervenuto in Consiglio comunale. «Mentre non sono state fatte le opere, la ditta che gestisce i due cimiteri ha però iniziato da subito a percepire le nuove tariffe. Quindi l’equilibrio finanziario del piano di project financing di fatto potrebbe essere venuto meno», aveva chiarito. «Il responsabile del procedimento che opera in municipio deve fare una valutazione dell’equilibrio finanziario del piano. Non essendo disponibile all’interno della macchina comunale una professionalità adeguata, dovremo rivolgerci all’esterno conferendo uno specifico incarico professionale».

L’ultima direttiva concerne il «procedere con celerità» alle opere previste dal 3° e dal 6° stralcio. «Non ci sono a nostro parere motivi per non completare gli interventi secondo i progetti approvati e i tempi previsti», sottolinea il sindaco.

I tempi per rivedere i cimiteri in ordine? «Non è mia abitudine fare promesse su inizio e fine lavori non suffragate da certezze e atti precisi. Rispetterò anche questa volta questa mia linea di condotta», risponde il sindaco.

Renzo Gastaldo

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