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C’è posta dalle trincee della Grande guerra

Soldati della Grande guerra scrivono a casa
Soldati della Grande guerra scrivono a casa
Soldati della Grande guerra scrivono a casa
Soldati della Grande guerra scrivono a casa

Renzo Gastaldo L’«adunata» alla baita degli alpini di San Giovanni Lupatoto suonerà giovedì 18 alle 20.30: sarà la serata di presentazione degli esiti dell’iniziativa «Scrivo dal fronte» lanciata dal Comitato Radici e dai gruppi alpini di San Giovanni Lupatoto e di Raldon per la raccolta delle lettere scritte alle famiglie dai combattenti della Prima Guerra mondiale. Partita nel corso dell’estate scorsa, è finalizzata a raccogliere la documentazione epistolare fra i soldati e le famiglie per poi metterla a disposizione della cittadinanza con la presentazione alla cittadinanza in due serate (una a San Giovanni Lupatoto e una a Raldon) e tramite i siti internet del Comitato Radici e degli alpini lupatotini. La manifestazione gode del patrocinio dell’amministrazione comunale e rientra nelle celebrazioni del centenario della Grande Guerra. «Le famiglie hanno risposto alla nostra sollecitazione mettendo a disposizione lettere e fotografie e in qualche caso anche piastrine e originali di libretti di stato di servizio», racconta il professor Roberto Facci, presidente del Comitato Radici. «A San Giovanni, a Pozzo e a Raldon abbiamo raccolto le lettere scritte dai militari alle famiglie. Le presenteremo il 18 gennaio e successivamente a Raldon offrendo in tal modo uno spaccato degli scambi epistolari fra famiglie e combattenti». «Cent'anni fa l'Italia e l'Europa intera vivevano una grande tragedia, quella della Prima Guerra mondiale, tragedia che colpì anche la nostra San Giovanni», commenta Gino Fiocco, consigliere comunale con delega alla cultura. «Nelle lettere dei giovani soldati dal fronte e delle loro famiglie, rimane indelebile il marchio di quella tragedia. Ricordare è la prima cosa, una pietra angolare utile a mantenere viva l'identità di un territorio. Senza la memoria, un territorio non ha passato e, di conseguenza, avrà anche poco futuro. Comprendere gli errori della storia è il compito di chi ha a cuore il destino della propria comunità. L'amministrazione comunale ringrazia le famiglie che hanno partecipato, con i loro cimeli, all'iniziativa, il Comitato Radici e i locali gruppi alpini per l'impegno profuso in questa preziosa ricerca, utile per chi vorrà comprendere che quegli orrori mai più dovranno toccare le nostre genti e i nostri luoghi». L’appuntamento di giovedì si aprirà alle 19.30 con il risotto alpino. Alle 20.30 ci sarà il video introduttivo di Flavio Sprea realizzato su foto di Angelo De Rossi e con foto storiche di archivio di San Giovanni Lupatoto nel primo e secondo decennio del secolo. Alle 20.45 si terrà il primo intermezzo seguito dal saluto delle autorità. Dalle 21 la relazione storica di Facci su «Lettere, foto e cimeli dei combattenti lupatotini della Prima Guerra mondiale» e la presentazione del materiale raccolto. Questi alcuni dei militari che hanno affidato alle lettere le loro testimonianze di guerra: Camillo Pasti, Damiano Chiesa (l’eroe irredentista aveva uno stretto legame con San Giovanni Lupatoto, grazie anche al rapporto sentimentale con la lupatotina Emma Venturini), Ginepro Brutti, Giovanni Ceoletta, Luigi Poli, Bianchi Ceriani, Pisani. Verranno presentati anche gli scritti di un militare francese ospite nel 1917 dell'Ospedale di Pia Opera Ciccarell Alle 22 ci sarà la presentazione di alcuni brani de L'ora presente”, organo di stampa interventista. Alle 22.20 è prevista la conclusione della serata. «Ben vengano le iniziative che mettono nella giusta luce i sacrifici dei giovani soldati impegnati nella Prima Guerra mondiale», plaude il capogruppo delle penne nere lupatotine Vittorio Zecchetto. •

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