Un sommergibile svelerà il mistero del lago

Gli abissi del lago di Garda potrebbero presto svelare un altro mistero. Ieri, al termine di una serie di verifiche tecniche, hanno preso il via le ricognizioni subacquee sul relitto del Dukw, mezzo militare anfibio americano affondato nelle acque dell’alto Garda il 30 aprile 1945 con 26 militari statunitensi a bordo, tutti annegati ad eccezione del caporale Thomas Hough che prima di essere arruolato faceva il bagnino. Le indagini sul «cold case» saranno affidate a un mini- sommergibile ipertecnologico di colore giallo. A bordo del «yellow submarine», come è già stato ribattezzato dagli addetti ai lavori ci saranno tre operatori, due dell’ equipaggio più un ospite. «L’obiettivo prioriatorio della spedizione», precisa Antonella Previdi di Benàch, l’associazione di Torbole Nago che da tempo è impegnata con lo studio del possibile recupero del Dukw in collaborazione con i Volontari del Garda, il Museo della guerra di Rovereto e l’amministrazione comunale di Nago-Torbole, «è filmare con qualità hd il Dukw e la zona circostante, oltre che cercare eventuali reperti quali, ad esempio, il cannone che si trovava sull’anfibio, e procedere alla valutazione dello stato del relitto». NON SI TRATTERÀ in ogni caso di un recupero, ma le informazioni raccolte saranno vitali per comprendere la fattibilità di riportare in superficie il mezzo bellico. L’ispezione condotta secondo una rigorosa agenda è stata messa a punto dal team di Brett Phaneuf, tra i fondatori della ProMare, fondazione senza scopo di lucro che si occupa di ricerca ed esplorazioni marine, utilizzando un sottomarino della società Icitneu. Il sommergibile è giunto appositamente nel fine settimana dalla Francia, trasportato a bordo di un camion per trasporti eccezionali. «Le ricerche non saranno invasive per l’ambiente, e l’iniziativa sarà completamente finanziata dalla Fondazione», precisa Antonella Previdi. «Il team di Brett Phaneuf, grazie alla grande esperienza nell’ambito della ricerca sottomarina, opererà inoltre rispettando tutte le procedure scientifiche previste: in caso venissero ritrovati resti umani, le autorità italiane e statunitensi saranno immediatamente informate». IL PREZIOSO SUPPORTO logistico all’operazione è garantito dai Volontari del Garda, mentre la squadra nautica della Polizia di stato di Riva del Garda garantirà l’assistenza di superficie per la sicurezza in acqua. Il relitto, localizzato a 276 metri di profondità proprio dai Volontari del Garda nel dicembre 2012, ha già fornito qualche risposta postuma: tra le certezze è che l’affondamento del veicolo bellico anfibio statunitense fu causato da un’improvvisa tempesta. Dopo la guerra, l’unico superstite il caporale Hough, raccontò la sua esperienza ai responsabili della Decima Divisione da Montagna di cui faceva parte, ma non ne parlò mai in modo dettagliato alla sua famiglia che scoprì la storia completa quando fu contattata dall’Associazione Benàch di Nago-Torbole. Per il lago di Garda si tratta della seconda volta assoluta di un’esplorazione delle acque in profondità con l’ausilio di un sottomarino. Trentasette anni fa Jacques Piccard a bordo del suo sottomarino Forel, condusse la prima campagna di ricerca scientifica sulla qualità delle acque del lago: all’epoca furono compiute 26 immersioni fino a 342 metri di profondità prelevando campioni di acqua e sedimenti da analizzare. «Gli ampi fondali del lago di Garda sono ancora ben ossigenati», commentò al termine il celebre esploratore svizzero. Anche adesso? Chisà se il sommergibile giallo magari riuscirà a rispondere anche a questo quesito. •