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Torna in sicurezza la ciclabile Adige Sole

Un tratto della ciclabile Adige Sole a Brentino Belluno
Un tratto della ciclabile Adige Sole a Brentino Belluno
Un tratto della ciclabile Adige Sole a Brentino Belluno
Un tratto della ciclabile Adige Sole a Brentino Belluno

Protetta con interventi di messa in sicurezza, in velocità, la pista ciclabile Adige Sole che corre accanto alla provinciale 11 in destra idraulica. L’intervento si era reso necessario dopo che, il 29 dicembre, cinque massi di diversi quintali erano rotolati a valle staccandosi dalla parete a strapiombo, soggetta a instabilità, senza per fortuna finire addosso a nessuno. Tre erano caduti sulla ciclopista causando buche profonde 20 - 30 centimetri, uno l’aveva attraversata finendo in un frutteto di kiwi sradicando piante, l’altro aveva spaccato la staccionata fermandosi sul ciglio sinistro della provinciale. La pista, che era stata immediatamente chiusa, ora è aperta e percorribile. Ad occuparsi della questione sono stati i Servizi viabilità e dissesti della Provincia. In breve tempo in gennaio era stato scavato un vallo capace di intercettare eventuali nuovi macigni. Poi si è progettato come ripristinare i tratti di barriere paramassi sfondati dai crolli. Crolli che in questi mesi non ci sono stati. Fa sapere l’ingegner Carlo Poli, dirigente dei Servizi: «Il 29 dicembre come prima cosa avevamo chiuso la ciclabile per un tratto di 500 metri al km 18 della provinciale e posto la segnaletica. Quindi avevamo fatto effettuare due sopralluoghi per verificare se, sulla parete, vi fossero altri massi instabili. In contemporanea avevamo scavato l’argine per intercettare ulteriori possibili macigni in caduta, misura temporanea emergenziale in attesa di ripristinare le reti rotte». In marzo la Provincia ha incaricato una ditta di ripristinare le tre reti paramassi interessate dal crollo. «Alcune erano state deformate e alcune rotte. In altri casi erano stati compromessi i montanti sebbene siano putrelle dai profili metallici molto potenti», evidenzia il tecnico. Sono stati messi in sicurezza i macigni a rischio di movimento. «Erano molti», afferma Poli, «accumulati in una valletta verso la ciclabile e sono stati stabilizzati per evitare possibili nuovi spostamenti. L’operazione è terminata il 19 aprile». L’ingegner Poli conclude: «La Provincia ha sostenuto la spesa ricorrendo al metodo della spesa indifferibile urgente, considerando la necessità di ripristinare la sicurezza stradale e rendere di nuovo disponibile questa frequentatissima classica delle ciclabili, che è molto frequentata anche da cicloturisti stranieri». Commenta il presidente della Provincia Antonio Pastorello: «Questo tratto di provinciale è sempre stato molto dispendioso per la Provincia a causa della tipologia delle rocce che la sovrastano. Tuttavia nostro compito è dare sicurezza ai cittadini ed è questo quello che abbiamo fatto». •

Barbara Bertasi

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