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La ciclabile sul Garda

Si pedalerà sospesi sul lago
Ma il Veronese deve aspettare

La ciclabile sul Garda
Un tratto finito della pista ciclabile, ciclovia a Limone che sarà inaugurato domani anche se nasce già tra polemiche con gli ambientalisti
Un tratto finito della pista ciclabile, ciclovia a Limone che sarà inaugurato domani anche se nasce già tra polemiche con gli ambientalisti
PISTA CICLOPEDONALE A LIMONE

Domani a Limone sul Garda è in programma l’inaugurazione del tratto di pista ciclabile più famosa d’Italia, lunga due chilometri e mezzo e costata 7,6 milioni di euro.

Questo percorso ciclopedonale a sbalzo è stato definito il più spettacolare del mondo ancora prima dell’apertura. L’opera che è stata già pubblicizzata con grande enfasi dagli organi d’informazione nazionali ed esteri, Cnn compresa, rischia però di passare alla storia come una grande incompiuta. Molti si aspettano di poter fare il giro del lago, partendo da Limone, su un percorso ciclopedonale, invece questo al momento non è possibile.

Terminati i due chilometri e mezzo di pista a sbalzo sulle rocce a strapiombo, tra Limone e Capo Reamol, il percorso si interrompe al confine con il Trentino. Lo stesso avviene in direzione sud. Per arrivare a Riva del Garda i ciclisti, per non parlare dei pedoni, si dovrebbero infilare nelle gallerie della Gardesana che portano al capoluogo trentino.

Per la costruzione del tratto di ciclopedonale dalla costa lombarda a quella trentina si dovranno attendere almeno tre anni. Non è dato sapere invece cosa si farà sulla direttrice verso Campione e Gargnano. Anche da Torbole a Navene di Malcesine manca la pista ciclopedonale. «Tanti clienti, anche stranieri, mi chiedono della pista a sbalzo di Limone» riferisce Fabio Boeti, bike manager, titolare dell’agenzia Bike Experience che ha la sede operativa a Peschiera, «spiego che si tratta di un tragitto di solo due chilometri e mezzo. La Garda by bike, ovvero il completamento del percorso ciclabile su tutto il perimetro del Garda forse si concluderà tra qualche anno. Il grande tam tam mediatico che è stato dato alla spettacolare pista dell’Alto Garda bresciano potrebbe rivelarsi un boomerang. Credo che sia stato commesso qualche errore di comunicazione» aggiunge Boeti», c’è il rischio di deludere molte persone. Io proprio per questo motivo non ho condiviso attraverso i social e gli altri mezzi di comunicazione la pubblicità della ciclopedonale di Limone. Inoltre, per questioni di sicurezza, la costruzione di queste opere dovrebbe prevedere percorsi separati: i pedoni da una parte e le biciclette dall’altra», osserva il bike manager- Sull’Alto Garda, «specialmente sulla sponda trentina, tra Riva e Torbole, il cicloturismo già da anni sta avendo uno straordinario successo e qualche problema di gestione. Ed il flusso è destinato ad aumentare, tra tre anni, quando presumibilmente sarà completato il collegamento tra Limone e Riva». Intanto è stato collaudato il sistema di illuminazione della ciclopedonale che unisce Limone al confine con il Trentino. Gli appalti per i lavori di costruzione del primo tratto della ciclabile che unirà Riva a Limone invece dovrebbero essere aggiudicati tra ottobre e dicembre. Per la seconda parte dell’opera, che andrebbe a unirsi alla ciclopedonale di Limone, si sta pensando a quale soluzione progettuale scegliere. Quello che è certo è che: «Sicuramente non ricalcherà quella adottata in territorio lombardo», ha affermato l’assessore provinciale trentino-Mauro Gilmozzi, «è un tratto delicato che alla stregua della zona di Tempesta (nel tratto tra Torbole e Malcesine ndr), sulla sponda opposta, richiede soluzioni complesse e attente alla salvaguardia dell’ambiente». •

Luca Belligoli

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