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PESCHIERA

Se hai problemi
al cuore te lo dice
lo smartphone

Alfredo Vicentini, Antonio Fusco, Giampietro Zanette e il direttore sanitario Gianluca Gianfilippi illustrano il nuovo dispositivo  FOTOPECORA
Alfredo Vicentini, Antonio Fusco, Giampietro Zanette e il direttore sanitario Gianluca Gianfilippi illustrano il nuovo dispositivo FOTOPECORA
Peschiera: chip sotto pelle controlla il cuore (Pecora)

Ha forma e dimensioni simili alla bacchetta usata per mantenere rigido il colletto delle camicie. Si chiama Implantable cardiac monitor (Icm) confirm Rx ed è un piccolo dispositivo in titanio che può essere impiantato sottocute nella parte superiore del torace per registrare il battito cardiaco e tenere traccia delle eventuali aritmie, anche per prevenire nuovi ictus in pazienti che ne sono già stati colpiti senza che la causa sia stata individuata. I dati, raccolti e registrati, generano una sorta di elettrocardiogramma che viene trasmesso (ed è questa la novità) con tecnologia Bluetooth a un’applicazione installata sullo smartphone del paziente e da qui, via internet, ai medici curanti. Il risultato è un controllo del cuore a distanza facile, immediato e mininvasivo. La nuova frontiera del monitoraggio cardiaco, ideata dall’azienda Abbott Medical, è stata presentata ieri all’ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda dai tre referenti ospedalieri della metodica diagnostica: il dottor Alfredo Vicentini, responsabile dell’Unità operativa di cardiologia, il dottor Antonio Fusco, cardiologo responsabile del laboratorio che assiste i pazienti a cui il dispositivo viene impiantato e il dottor Giampietro Zanette, responsabile dell’Unità operativa di neurologia. Grazie al dispositivo i medici possono seguire i pazienti a distanza, diagnosticare natura e causa delle aritmie e individuare la terapia più efficace. L’ospedale di Peschiera e la Casa di cura di Porto Viro (Rovigo), entrambi parte del gruppo Pederzoli, sono i primi in Veneto aver adottato questo strumento. Le dimensioni dell’asticella (circa 5 centimetri di lunghezza, meno di un centimetro di larghezza e 3 millimetri di spessore) fanno sì che il suo posizionamento sia veloce e indolore. L’intera procedura non supera i dieci minuti: il dispositivo viene posizionato in anestesia locale attraverso una piccola incisione e «iniettato» con uno strumento simile a una siringa che fa scivolare l’asticella sottocute. Finora le apparecchiature per il monitoraggio cardiaco erano più ingombranti sia nella parte da applicare al corpo del paziente sia nell’apparecchiatura verso cui venivano trasmessi i dati. L’Icm confirm rx permette un controllo prolungato, anche di diversi mesi. Può aiutare a diagnosticare le cause di sincopi (svenimenti), palpitazioni e di ischemie cerebrali. «Sta acquistando sempre maggior peso nella diagnostica neurologica», ha spiegato il dottor Vicentini, «soprattutto in pazienti che hanno avuto episodi ischemici cerebrali a cui non è stata attribuita una causa e che spesso derivano da aritmie cardiache». «La collaborazione con i cardiologi è per noi rivoluzionaria», ha sottolineato il dottor Zanette, «circa il 35% dei casi di ictus che trattiamo non ha una causa subito evidente, ma grazie a questo dispositivo possiamo arrivare a una diagnosi e prevenire nuovi ictus, terza causa di invalidità permanente». Attraverso l’applicazione per smartphone il paziente può inoltre inviare un segnale di allerta ai medici in presenza di un particolare sintomo: l’allerta non corrisponde a una richiesta di pronto intervento ma consente agli specialisti di controllare se la segnalazione corrisponde a un’alterazione dell’elettrocardiogramma, contribuendo così alla diagnosi. Da ottobre a oggi all’ospedale Pederzoli l’Icm confirm rx è stato impiantato su una ventina di pazienti. •

Katia Ferraro

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