<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
MISTERIOSA SAGOMA NEL LAGO

Risolto il mistero
del mostro
«Sono solo alghe»

La sagoma di otto metri che era stata avvistata dal sonar
La sagoma di otto metri che era stata avvistata dal sonar
La sagoma di otto metri che era stata avvistata dal sonar
La sagoma di otto metri che era stata avvistata dal sonar

«Bennie, il presunto mostro del lago di Garda non esiste».

È questa la conclusione cui è arrivato il Cicap, Comitato di controllo sulle pseudoscienze, fondato da Piero Angela, che ne è il presidente onorario. Viene così messa la parola «fine» a una «favola» che, negli ultimi anni, ha trovato vasta eco anche sui mass media e che, anche sulla sponda scaligera del lago, ha trovato diversi sostenitori.

La «sentenza», piuttosto impietosa per gli amanti del mistero e dell’irrisolto, arriva dai Volontari del Garda: non ci sarebbe nessun pesce «sospetto» né, tanto meno, qualche ipotetica creatura degli abissi. Si tratterebbe, secondo quanto si legge sul sito del Cicap, del fatto che «per una serie di equivoci, i giornali hanno riportato una versione dei fatti non conforme alla realtà».

La spiegazione tecnica di questo fatto è a firma di Luca Turrini, responsabile delle ricerche subacquee dei Volontari del Garda.

«Il tracciato che mostra le due masse con forme simili a grossi pesci è stato ripreso nella zona tra il Vò e il porto di Padenghe da una schermata del sonar a testa rotante dei Volontari. In realtà», si legge ancora sul sito del Cicap, «le masse sono risultate immobili al sonar per diversi minuti e successivamente, ispezionate con la telecamera posta sotto lo stesso sonar, hanno rivelato la loro natura: sono masse di alghe accumulate dalle correnti locali».

«Bennie» deve la sua fortuna principalmente al gruppo Deep Explorers, presieduto da Angelo Modina, di Toscolano Maderno nel bresciano, grazie soprattutto ad alcuni contatti sonar, registrati durante rilievi effettuati nel lago di Garda e ritenuti anomali negli anni. Del primo di questi contatti iniziò a parlare la stampa il 20 novembre 2012 in relazione all’interessamento della trasmissione televisiva Mistero di Italia 1: fu descritto come una «forma sinuosa pareva avere la bocca aperta».

«Nello specifico», si legge ancora sul sito del Cicap, «per quanto concerne gli organismi viventi, un sonar può dire poco sulla forma del bersaglio e la forza del segnale non ne rispecchia necessariamente le dimensioni. Questa forza, infatti, è data essenzialmente dal rapporto tra la densità dell’oggetto rilevato e quella dell’acqua, le sue dimensioni reali e la sua distanza dallo strumento. Nei pesci, ad esempio», è scritto sul sito, «la densità delle carni differisce di poco da quella dell’acqua e il segnale prodotto ha una forza inferiore da quello originato da un mammifero marino ed è dovuto principalmente ai gas contenuti nella loro vescica natatoria. Ciò che un sonar a scansione laterale sicuramente non può fare è, invece, dirci se un animale colpito dal fascio abbia o meno la bocca aperta, o disegnarne la forma in maniera affidabile». La seconda «immagine» del mostro era stata pubblicata il 27 gennaio scorso da Brescia Oggi nella sua pagina dedicata al Garda ed è stata ripresa lo stesso giorno dal sito web BresciaToday.it. Secondo quest’ultimo avrebbe dovuto mostrare due enormi pesci di sette metri di lunghezza «immortalati» dal sonar.

Ma anche su questo fatto il Cicap fornisce sul proprio sito la plausibile spiegazione tecnica e dà per mai esistito Bennie. Gli estimatori dei misteri gardesani, dovranno ora farsene una ragione.

Gerardo Musuraca

Suggerimenti