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Quasi pronto il centro sanitario

Una vista dall’alto del cantiere del nuovo centro sanitario (cerchiato in rosso) ai piedi della chiesa e del monte San Michele
Una vista dall’alto del cantiere del nuovo centro sanitario (cerchiato in rosso) ai piedi della chiesa e del monte San Michele
Una vista dall’alto del cantiere del nuovo centro sanitario (cerchiato in rosso) ai piedi della chiesa e del monte San Michele
Una vista dall’alto del cantiere del nuovo centro sanitario (cerchiato in rosso) ai piedi della chiesa e del monte San Michele

Sono in corso i lavori per la costruzione di un centro polifunzionale socio sanitario in viale della Rimembranza, vicino al palazzetto dello sport, in un’ampia area comunale ai piedi della chiesa e del monte San Michele. In quell’area, si trovano già il palazzetto con campi da gioco, ristoro e centro riabilitativo, gli impianti sportivi per il calcio e il cimitero. Il Centro si estenderà su un unico piano, per una superficie di 323 metri quadrati e un volume di 1.260 metri cubi, ed è pensato per ospitare medici di medicina generale e pediatri nella prospettiva dei servizi aggregati della medicina territoriale di base. Il progetto e i lavori in corso d’opera, con la fine lavori prevista ad aprile, sono stati presentati dall’amministrazione Tramonte in un’assemblea organizzata il 18 marzo, partecipata da un centinaio di persone tra cui molti medici del territorio. CENTRO SOCIO SANITARIO. «Il Centro disporrà di otto locali che saranno adibiti ad ambulatori medici, stanze per sala d’aspetto e segreteria, accessi separati per gli ambulatori pediatrici come prevede la normativa, altri locali di servizio» spiega la sindaca di Cavaion, Sabrina Tramonte. «Il piano terra, senza barriere architettoniche, garantirà l’accesso a tutti e l’edificio sarà in classe A per il contenimento energetico». Dopo lo studio di fattibilità redatto dall’ufficio comunale di edilizia privata, a cura di Andrea Alban e Adriana Banterla, il progetto è stato affidato allo «Nova agenzia» di Arco (Trento) che si è aggiudicata la gara pubblica in cui è stato l’unica concorrente. Merito, o colpa, «di criteri piuttosto severi indicati nel bando e soprattutto dei ristretti tempi di realizzazione», sottolinea Tramonte. Se il progettista architettonico è il professionista trentino Gaetano Cacci, l’impresa che sta costruendo l’edificio è veronese, la Tre-I Mattuzzi di San Martino Buon Albergo. Il costo stimato è di 450mila euro, «ma ce ne vorranno altri 50mila circa per le finiture esterne e di collegamento con il palazzetto dello sport,» continua la sindaca. TERRENO COMUNALE. Perché il Centro socio sanitario è stato pensato proprio nella grande area ai piedi della chiesa parrocchiale e sul lato destro, a salire, di viale della Rimembranza? «Anzitutto perché è già di proprietà del Comune, è vicino al centro paese e ben servita da parcheggi» risponde Tramonte. Inoltre, continua, «s’inserisce perfettamente nella vocazione sportiva, ricreativa e sociale già propria di questa zona che abbiamo messo al centro anche di un masterplan che intende riordinarla recuperando gli spazi ancora inutilizzati». Sono scampoli di terreno rimasti qua e là, che intende farne il Comune? «Aree per il gioco libero e piattaforme per le feste, ad esempio» afferma Tramonte che guarda al futuro. Il suo primo mandato scade a maggio e lei ancora non ha sciolto la riserva sulla sua ricandidatura, in paese comunque data quasi per certa. MEDICINA DI BASE. All’incontro con la popolazione del 18 marzo, hanno partecipato in prima linea i medici di famiglia in servizio a Cavaion Arianna Rizzi, anche assessore comunale ai servizi sociali nella giunta Tramonte, Alessio Micchi e Marco Cherubini. I tre lavorano dal 1998 in medicina di gruppo, negli ambulatori ricavati in un piano del municipio in piazza Fracastoro. Sono stati i secondi, in tutta la provincia veronese, a unire le forze attivando la medicina di gruppo, oggi non solo auspicata ma richiesta dalla Regione in materia di sanità territoriale. «La Crite», la Commissione regionale per gli investimenti tecnologici e in edilizia, ha indicato che i medici di famiglia non dovranno più essere singoli, ma organizzati con altri colleghi: in un anno, nel Veronese, con la medicina di gruppo dovremo passare dal 20 al 70 per cento” spiega Micchi durante l’assemblea. «Saranno possibili finanziamenti regionali per pagare personale di studio e infermieristico, bisognerà sempre più coordinarsi con i servizi sociali dei Comuni e gestire non solo pazienti cronici, ma anche alcuni servizi di base come l’elettrocardiogramma o le spirometrie». •

Camilla Madinelli

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