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Partite di basket per unire disabili e normodotati

Niki Leonetti
Niki Leonetti
Niki Leonetti
Niki Leonetti

Compie sei anni il progetto didattico culturale «Si può fare» di Niki Leonetti e il suo ideatore, oggi ventiseienne e persona con disabilità dalla nascita, ha deciso di festeggiare questo compleanno con una giornata dedicata all’inclusione, allo sport e all’amicizia. L’ha battezzata «La ricchezza dell’esperienza» perché, spiega, «è un’espressione che ne racchiude tutto il senso». Si svolgerà domani, al palazzetto dello sport di Cavaion dalle 14.30, con il supporto dell’associazione sportiva Tobia Basketball e il patrocinio del Comune. «La pallacanestro è stata fondamentale per me, un punto di riferimento e una vera palestra di vita», sottolinea Leonetti, che per la società sportiva allena i bambini delle classi terza, quarta e quinta alla scuola primaria con l’amico Andrea Ceradini. «La ricchezza dell’esperienza» si compone di quattro parti, tutte con accesso libero. Alle 14.30 sarà inaugurata nel corridoio del palazzetto la mostra «Galleria dell’inclusione», formata dai lavori svolti sul tema della disabilità e dell’inclusione dagli alunni di diverse scuole della provincia, a partire dalla primaria e dalle medie cavaionesi fino a Verona o Monteforte, e di varie associazioni che nel corso degli anni si sono confrontate con quesiti e approfondimenti proposti da «Si può fare». Alle 15.30 scenderanno in campo ragazzi con disabilità e ragazzi normodotati per dare prova di come le barriere possano essere superate con l’allenamento e la passione o, talvolta, siano solo limitazioni che abitano la nostra mente: la prima partita di pallacanestro sarà tra una delegazione della Tobia Basketball e la Asd «Primo Maggio su coraggio»di Lazise, composta da persone disabili che giocano in piedi; poi, alle 16.30, la Tobia sfiderà i giocatori in sedia a rotelle della Olympic Basket Verona. Infine, alle 18, aperitivo e rinfresco. Il giovane cavaionese ora aspetta che alla giornata partecipino tanti amici del suo progetto, grazie al quale ha tenuto oltre 500 incontri con bambini e ragazzi, studenti e adulti, anche fuori dai confini veronesi. «Questi sei anni sono volati e sono molto soddisfatto della strada percorsa fin qui», conclude. «L’entusiasmo è lo stesso dell’inizio, da parte mia, e conto di proseguire con umiltà e semplicità oltre che con il sorriso. Ringrazio la mia famiglia e gli amici che mi hanno sempre supportato, la Tobia Basketball e i miei datori di lavoro in un grande campeggio di Lazise che danno valore e concedono tempo al mio progetto». •

C.M.

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