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Palestra sopra sei abitazioni Il sindaco: «Nessun esproprio»

Il municipio di Costermano
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La minoranza punta il dito contro il «raddoppio» della palestra e parla di «espropri inauditi» che il sindaco però assicura non essere al momento in corso. La lista civica «Cittadini consapevoli per Costermano» ha chiesto la convocazione del consiglio comunale per discutere la delibera che prevede l’approvazione dello studio di fattibilità per l'ampliamento dell'area sportiva e la costruzione di una nuova palestra, servizi (spogliatoi) e parcheggio. «Da tale progetto», evidenziano, «risulta che la palestra sarebbe costruita dove ora ci sono sei abitazioni che verranno quindi espropriate e demolite». Il sindaco Stefano Passarini, premettendo che «alla base della questione sta un annoso e spiacevole contenzioso giudiziario tra un privato e il Comune», ribatte: «Per ora non ci sono provvedimenti di esproprio né di demolizione. Il Comune, tramite studio di fattibilità, sta valutando tale costruzione per tutelare l'uso degli impianti sportivi e in funzione delle continue richieste di disponibilità della palestra da parte di gruppi, associazioni sportive e privati mentre la Asd Polisportiva Consolini chiede un completamento del progetto di adeguamento». La minoranza, dopo aver ricordato il quadro economico dell'operazione che prevede una spesa di 4 milioni di euro dei quali 1 milione e 410 mila «per la acquisizione di aree o immobili», incalza»: «Non abbiamo parole per esprimere il nostro stato d’animo quando abbiamo visto sul progetto di fattibilità la nuova palestra collocata sopra le sei abitazioni e letto l’elenco della particelle catastali dell’esproprio. Siamo inorriditi», dice il consigliere Barbara Gelmetti, «increduli come del resto molti cittadini. Si sono spesi soldi pubblici, oltre 5mila euro, per lo studio. Come si possono far demolire sei abitazioni per costruire una seconda palestra non necessaria?». Il sindaco ribatte partendo da quando, nel 2010, furono costruiti i campi da calcio a 9 e a 5 e tirando in ballo il contenzioso giudiziario: «Nel 2012 una famiglia vicina depositò una vertenza civile chiedendone la chiusura e causa del rumore e limitazioni all'uso del campo a 11. Nel 2013 il giudice accolse l'accordo tra Comune e privato volto a porre barriere antirumore lungo i due campi. Da giugno 2013 all’estate 2016 questi sono stati chiusi in attesa di trovare la copertura finanziaria per realizzarle. Seguirono altri esposti fino a che, ottenuta la copertura economica nel 2015, il Comune chiese di accedere alla proprietà per metterla in sicurezza durante i lavori, accesso negato poi fatto fare dal tribunale. Così, nel 2016 con 400mila euro, le barriere furono realizzate sebbene 36 famiglie vicine ce le avessero chieste più basse. Il lavoro proseguì, nonostante altre richieste di risarcimento danni e vertenze anche per barriere più alte e riduzione dell'uso dei campi da calcio, fino al 2017 quando il giudice per dirimere la questione ha nominato un consulente tecnico d'ufficio. In tale contesto, che ha visto il Comune difendere l'uso dei campi con costi di perizie e spese legali, si colloca la decisione di far redigere il contestato studio di fattibilità per realizzare una nuova palestra e nuovi spogliatoi a nord degli attuali impianti sportivi, zona F dal 1982, dove ne è prevista l’espansione e c'è la proprietà del cittadino in questione». La minoranza ribadisce che la palestra sarebbe costruita dove ora ci sono sei abitazioni «che verranno quindi espropriate e demolite». Il sindaco dice: «Valuteremo gli sviluppi dell’ azione giudiziaria». Solitamente a un progetto di fattibilità ne seguono uno definitivo e uno esecutivo. Ma lui taglia corto: «Ora c'è lo studio e nessun provvedimento di esproprio né di demolizione. Il Comune difenderà i campi per assicurarne un uso senza limitazioni temporali». •

B.B.

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