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Il caso a Castelnuovo

«Non siete una coppia tradizionale»: negata casa in affitto a conviventi gay

Il caso a Castelnuovo
Marco e Giorgio
Marco e Giorgio
Marco e Giorgio
Marco e Giorgio

Coppia gay? Niente casa in affitto. È accaduto a Marco, 41 anni, musicista mantovano, e Giorgio, bergamasco di 30 anni, insegnante di danza, che vivono insieme da quasi tre anni e hanno una relazione dal 2011. I due avevano trovato una casa adatta alle loro esigenze nel Comune di Castelnuovo del Garda, ma il proprietario non ha voluto affittarla a loro perché non sono «una coppia tradizionale».

Marco e Giorgio hanno ripreso la ricerca, trovando un’altra casa, ma l’episodio li ha fatti rimanere molto male, tanto che hanno voluto raccontarlo su internet e ad alcune testate per testimoniare che ci sono ancora «tabù» e «mentalità chiuse che fanno soffrire molte persone». L’episodio ha fatto così il giro d’Italia ed è stato stigmatizzato anche dalla senatrice dem Monica Cirinnà.

 

Marco e Giorgio erano a un passo dall’ottenere quell’appartamento: avevano preparato la documentazione necessaria e avanzato una proposta economica, fino al deposito cauzionale versato. Ma il giorno in cui dovevano chiudere l’affare, e dopo un paio di rinvii, sono stati contattati dall’agenzia che ha comunicato loro che i proprietari non volevano più affittare loro la casa, per il motivo su espresso.

Dopo lo stupore è arrivata l’amarezza. Così la coppia ha scritto all’agenzia immobiliare che aveva fatto da tramite comunicando che si erano sentiti umiliati dalla vicenda, ghettizzati e che erano ammutoliti.

Hanno raccontato di volersi bene, che stanno cercando di costruirsi un futuro insieme con sacrificio e che la casa più grande serviva proprio a questo: a Marco per i suoi strumenti musicali, e perché avevano dei gatti e perché erano convinti della solidità della loro relazione.

L’agenzia ha allora dirottato le motivazioni del diniego sul fatto che nessuno dei due avesse un contratto a tempo indeterminato (uno è partita Iva, l’altro dipendente di una cooperativa). Questione che prima non era mai stata sollevata, anche perché Marco e Giorgio lavorano entrambi, pagano le tasse e soprattutto i loro conti. Ai due è dispiaciuto anche il fatto che i proprietari non abbiano neppure voluto conoscerli.

 

Dispiaciuti e amareggiati, i due guardano ai tanti ostacoli che dovranno affrontare. Ma hanno trovato dagli amici e da internet, però, molte testimonianze di vicinanza e solidarietà. E da Verona non si è fatta attendere la nota di Laura Pesce, presidente di Pianeta Milk, Arcigay Verona: «Quanto sta accadendo a Verona e provincia in fatto di quotidiana Omo-bi-trans fobia potrebbe in futuro essere raccontato in un film o in una serie televisiva di Horror-fantascienza», attacca Pesce. «Basata su fatti purtroppo realmente accaduti. Ogni giorno veniamo a conoscenza di episodi ma soltanto alcuni emergono grazie ai social e ai media. Non si è ancora placato il dibattito sull’annullamento, da parte del rettore dell’università Nicola Sartor, della giornata di studi in Università sui Richiedenti asilo Lgbt e le minacce tramite volantini ricevute dalla nostra associazione, che ecco spuntare un nuovo caso a Castelnuovo del Garda. A una giovane coppia gay che sta costruendo il suo futuro, viene negato di affittare una casa perché coppia non tradizionale. Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà e appoggio a Marco e Giorgio, ribadiamo ancora una volta la necessità urgente per il nostro paese di una legge contro l’Omo-Bi-Transfobia».

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