<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Mario, l’organista da record Suona in chiesa da ottant’anni

Mario Galletti, organista di 94 anni, col sindaco Stefano Nicotra
Mario Galletti, organista di 94 anni, col sindaco Stefano Nicotra
Mario Galletti, organista di 94 anni, col sindaco Stefano Nicotra
Mario Galletti, organista di 94 anni, col sindaco Stefano Nicotra

Ottanta anni passati a suonare musica sacra nelle chiese di Torri e Bardolino. Se non è un record mondiale sarà sicuramente un record italiano quello di Mario Galetti, a tutti noto in paese col soprannome di «Mario Nano». Anche perché non è facile arrivare a 94 anni, compleanno che Mario festeggerà giovedì, e suonare da ottanta anni consecutivi l'organo. Classe 1925, Mario Galetti è uno stakanovista della musica. Uno che alle messe festive fa più presenza di un parroco visto che partecipa a numerose funzioni religiose anche in paesi diversi. «Da luglio a settembre», rivendica con orgoglio, «arrivo a suonare anche a otto celebrazioni in un giorno e non solo a Torri. Ad esempio domenica scorsa, prima di suonare alla messa a Torri, ho suonato ad altre due a Bardolino. Così sarà finché riesco», dice sorridendo. Al suo fianco, fuori dalla messa di Torri, domenica c’era il sindaco, Stefano Nicotra. «Questa», ha detto il primo cittadino, «è una persona straordinaria e come lui a Torri non ce ne sono stati, né ce ne saranno. Resto sbalordito se penso quanto tempo della sua vita Mario ha dedicato a suonare in chiesa e, soprattutto, alla passione che lo anima. Spesso lo incontro in paese anche se adesso cammina molto poco, visto che, rispetto ad alcuni anni fa, deve muoversi con il girello. Ma quando lo vedo mi fermo sempre a parlargli perché è lucidissimo e poi, parlando sempre con la gente, è informatissimo e addirittura mi fa segnalazioni di cose da sistemare o mi riferisce le ultime novità sul paese. La storia di Mario, peraltro, sembra essere uscita da un film. Di mestiere faceva il meccanico e all'incrocio semaforico di Torri, spessissimo lo si vede seduto sul muretto di cinta della sua proprietà in attesa di scambiare quattro chiacchiere coi passanti o lo si vede confrontarsi col figlio Matteo, che porta avanti il lavoro. Anche la sistemazione dell’officina è un segnale preciso: si trova di fronte alla chiesa, a neppure 50 metri dal campanile della parrocchiale. «Ho iniziato a suonare a 14 anni», racconta Mario, «e ho imparato a Brenzone dall'allora parroco don Egidio Peroni, formatosi come maestro di musica al seminario di Verona. Da lui andavo due volte a settimana partendo in bicicletta da Torri perché il nostro parroco, don Ignazio Orlandi, aveva bisogno di un organista e non riusciva a trovare nessuno». Così iniziò il «matrimonio» con la musica. Poco dopo Mario dovette ridurre le presenze in chiesa a causa della diserzione al servizio militare. «Mi sono “imboscato” per non fare la guerra», ricorda, «e dormivo la sera in una stanza in alto nella canonica. Al mattino presto sparivo nascondendomi nei campi e nei boschi di Torri». Di giorno vagabondava per sfuggire ai fascisti. «Amici e parenti mi davano un tozzo di pane per sfamarmi. Qualche volta, dopo ispezioni sul lungolago e nei dintorni della chiesa, ho suonato anche durante la guerra: i tedeschi lì dentro non si sarebbero permessi di arrestarmi, ma dovevo stare molto attento», dice. «Tant'è che mio padre, a causa di questa storia, era stato arrestato per alcuni giorni». Da papà Erculiano, deriva il soprannome di «Nano», diminutivo storpiato di Erculiano. Dopo la guerra tutto tornò tranquillo e Mario poté riprendere a suonare. Con l'arrivo di don Arnaldo Piovesan Mario ha suonato per otto diversi parroci a Torri. Li ricorda tutti e infatti elenca: «Giovanni Beghini, Ignazio Orlandi, Leone Roina, Amadio Caobelli, Gino Oliosi, Luciano De Agostini, monsignor Giuseppe Cacciatori e, adesso, don Arnaldo Piovesan». Se non è un record questo, si faccia avanti chi ha fatto meglio. •

G.M.

Suggerimenti