<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Le 86 attività turistiche in nero «La Federaberghi ha smentito»

Giovanni Altomare
Giovanni Altomare
Giovanni Altomare
Giovanni Altomare

A Brenzone scoppia la polemica sulle presunte «strutture di accoglienza abusive», ben 86, che secondo un consigliere di minoranza avrebbero operato a Brenzone durante l’estate 2017. Nei giorni scorsi, durante un consiglio comunale, il consigliere Paolo Dall’Olio aveva fatto una clamorosa «denuncia pubblica» che aveva lasciato a bocca aperta l’intera assise. «A Brenzone», aveva detto, «ci sono 86 attività turistiche recettive che, in pratica, lavorano in nero: sono sconosciute sia al fisco che al Comune. Lo ha scritto Federalberghi e chiedo quindi che gli uffici comunali si attivino per controllare maggiormente questa brutta realtà anche perchè, da tali controlli, potrebbero derivare entrate medie in più per le casse comunali, circa 32 mila euro, sotto forma di imposta di soggiorno». Durante il consiglio dai banchi della maggioranza si erano limitati a confermare che «al vaglio degli uffici ci sono 6 pratiche», e che «altre strutture sono state controllate, ma con esito negativo». Visto il clamore suscitato dalle affermazioni di Dall’Olio il sindaco, Tommaso Bertoncelli, ha deciso di approfondire l’argomento e ha chiesto lumi a Federalberghi Garda-Veneto. Il risultato sembrerebbe piuttosto clamoroso. «Ci dispiace dell’incomprensione ma Federalberghi non è in grado di affermare, e non lo abbiamo fatto, se e quante delle attività presenti sul web siano abusive a Brenzone o in altri paesi». A scriverlo al sindaco è stato il direttore di Federalberghi Garda-Veneto, Giovanni Altomare. Duro il sindaco, vista la e-mail ricevuta da Federalberghi. «Dopo la boutade di Dall’Olio in consiglio», ha detto Tommaso Bertoncelli, «mi sono arrabbiato perchè ritenevo primo di fondamento quanto asserito. Federalberghi, su mia richiesta di chiarimenti, mi ha confermato per iscritto che non ha mai affermato di sapere se e quante delle attività presenti sul web siano abusive. Ha chiarito inoltre che le 86 strutture citate nella loro relazione sono solo quelle presenti sul portale Airbnb ad agosto 2017, ma non è detto che siano abusive». Conclusione: «Ringrazio Federalberghi per il chiarimento e, come fatto in consiglio, rassicuro sull’operato dell’ufficio tributi del municipio». Ma cosa ha scritto esattamente Federalberghi al primo cittadino? «Abbiamo verificato quanto affermato da Paolo Dall’Olio», ha scritto Altomare, «e riteniamo che abbia preso spunto dall’incontro che Federalberghi ha avuto con il Questore di Verona al quale avevamo chiesto il rispetto dell’obbligo di notifica delle persone alloggiate segnalando, in agosto, la presenza di ben 1.308 alloggi solo sul portale Airbnb, di cui esattamente 86 a Brenzone. Finora gli elenchi non sono stati chiesti e, di conseguenza, non li abbiamo. Non siamo però di certo in grado di affermare che 86 strutture, a Brenzone, siano abusive». Insomma: un malinteso nella lettura dei dati che, secondo il sindaco e Federalberghi, parrebbe clamoroso ma che, in realtà, non sarebbe affatto certo. Nel senso che «non è provato che le 86 strutture citate da Dall’Olio operino in nero: quelle strutture offrono accoglienza grazie a questi siti, ma nessuno ha attestato che siano sconosciute al fisco». •

Suggerimenti