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La Guardia costiera rilancia Allerte meteo ai noleggiatori

L’avanzata della bomba d’acqua che si è abbattuta sul Garda il 6 agosto scorsoUna motovedetta della Guardia costiera
L’avanzata della bomba d’acqua che si è abbattuta sul Garda il 6 agosto scorsoUna motovedetta della Guardia costiera
L’avanzata della bomba d’acqua che si è abbattuta sul Garda il 6 agosto scorsoUna motovedetta della Guardia costiera
L’avanzata della bomba d’acqua che si è abbattuta sul Garda il 6 agosto scorsoUna motovedetta della Guardia costiera

Efficienza e capillarità: a vent’anni dall’inizio del presidio sul lago di Garda, la Guardia costiera ha confermato i suoi capisaldi nel corso della stagione turistica 2017 con un ulteriore incremento di personale, passato da 24 a 32 unità effettive suddivise tra la componente a bordo delle unità navali e quella terrestre nella sala operativa di Salò, attiva tutti i giorni h24. Con l’incremento si è concretizzata la promessa fatta dall’ammiraglio Vincenzo Melone, comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto, in visita lo scorso maggio alla Comunità del Garda, l’ente interregionale partecipato da buona parte dei Comuni gardesani che alla fine degli anni Novanta si batté per avere la Guardia costiera sul lago. Riuscendoci. «Ci volle un decreto ad hoc dell’allora ministro per autorizzare uomini e mezzi della Guardia costiera a operare in acque interne, con il presidio che fu avviato nel 1999», ricorda il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa, sottolineando l’eccezionalità del provvedimento, allora un unicum nel panorama nazionale ed europeo avendo aperto al distaccamento di forze normalmente impiegate nei mari. «L’ammiraglio Melone aveva annunciato che si stava lavorando a un potenziamento dell’organico, cosa che è avvenuta durante l’estate», prosegue Ceresa. Per questo motivo qualche settimana fa la presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini ha ringraziato personalmente Melone nel corso di un incontro al Comando generale delle capitanerie di porto. «Anche sul Garda», gli ha fatto presente Gelmini, «il Nucleo mezzi navali di Salò è apprezzato da amministratori e operatori perché oltre a svolgere un’efficace azione di prevenzione e soccorso qualifica l’offerta turistica». In affiancamento alla centrale operativa di Salò, la Guardia costiera ha presidi anche a Gargnano da Pasqua a settembre e a Garda nei fine settimana di luglio e agosto. I MEZZI sono quattro: due motovedette e due gommoni, di cui uno d’altura per la ricerca e il soccorso. «In ottica di ulteriore miglioramento, con il nostro Comando generale e con la Comunità del Garda stiamo valutando la possibilità di potenziare il parco unità navali», fa sapere il capitano di corvetta Sandy Ballis, comandante della Guardia costiera gardesana. L’efficienza passa anche attraverso nuovi servizi offerti, come quello sperimentale avviato dopo il violento fortunale che ha interessato il Garda a inizio agosto cogliendo di sorpresa molti diportisti e velisti che avevano ignorato le previsioni meteo. Nel bilancio dei naufragi si contò la morte di un quarantenne bolzanino. «Ci siamo resi conto che c’era poca conoscenza delle condizioni meteo e delle previsioni critiche, così abbiamo deciso di dare un aiuto in più», informa Ballis. «Abbiamo raccolto gli indirizzi email degli operatori nautici per diffondere con immediatezza gli avvisi di criticità meteorologica che arrivano alla nostra centrale dal Comando generale o dalla Protezione civile delle regioni». Una novità partita a fine agosto», conclude il capitano di corvetta, «che spero dia buoni frutti». Di per sé anche una risposta alla richiesta avanzata sull’Arena dalla presidente di Assonologarda Ilenia Mosele, che all’indomani di quel fortunale aveva fatto presente che per le previsioni meteo i noleggiatori dovevano arrangiarsi col passaparola tra colleghi, monitorando servizi web e facendo affidamento sulla propria esperienza di conoscitori del lago. «Sarebbe buona cosa», aveva auspicato Mosele, «se venissimo inseriti nel circuito della comunicazione immediata degli stati di allerta». Desiderio esaudito. •

Katia Ferraro

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