La scuola come punto di riferimento per la comunità, oltre che luogo di apprendimento ed educazione dei bambini. Se poi la scuola è nuova, spaziosa, efficiente, tanto di guadagnato. È il caso di Rivoli, dove l’amministrazione comunale del sindaco Armando Luchesa in carica dal 2015 ha inaugurato con una festosa cerimonia e tanti invitati, del mondo della scuola e delle istituzioni, il plesso scolastico Francesco Calzolari in via Venerque, di fronte alla palestra comunale. Il plesso ospita in due blocchi distinti ma collegati tra loro scuola dell’infanzia e primaria, per circa 120 bambini in totale. Prevede anche un terzo blocco, da progetto destinato ad asilo nido: adesso è al grezzo e inutilizzato, ma ancora per poco a sentire il primo cittadino. «Provvederemo al suo completamento già dalla primavera 2018», annuncia Luchesa, «grazie a 912mila euro a disposizione del Comune da pochi mesi».
Questi soldi verranno utilizzati, spiega il vice sindaco Luca Gandini, «per aula magna e biblioteca inseriti all’interno del terzo blocco, ma anche per la messa in sicurezza della viabilità esterna».
Intanto ci sono voluti quattro anni, dal 2006 al 2010, per ideare, progettare e avviare il polo scolastico. Sei per costruirlo, dal 2011 al 2016, dopo la posa della prima pietra nel novembre 2010. A consegnare l’opera è stata l’impresa Sicrea di Modena. A novembre 2016 sono arrivati i bimbi della primaria, a gennaio 2017 quelli della materna. Tre amministrazioni si sono occupate del polo Calzolari. Prima dell’attuale, quelle guidate da Mirco Campagnari (che l’ha voluto) e da Ornella Campagnari. E c’è stato anche un commissario prefettizio, alla guida del Comune, per poco più di un anno. Completamento dell’edificio, apertura delle scuole e inaugurazione sono pertanto un traguardo più che mai sofferto e sperato a Rivoli.
«È un momento importantissimo per il nostro paese», continua Luchesa. «È stato un cantiere lungo e martoriato, ma fin dal primo giorno del nostro arrivo ci siamo impegnati per vederne la fine e mantenere una promessa fatta». Canti, poesie, riflessioni sui diritti dell’infanzia recitati dai bambini della scuola primaria-accompagnati dal coro dei ragazzi delle scuole medie di Caprino-si sono alternati ai discorsi ufficiali, nella sala mensa adibita ad auditorium per un giorno, dopo il taglio del nastro e la benedizione del parroco don Pascal Aynon.
Oltre all’amministrazione Luchesa, c’erano amministratori rivolesi del passato, sindaci dei Comuni limitrofi, il dirigente scolastico provinciale Stefano Quaglia, l’attuale dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Caprino Luigi Facchini e il suo predecessore, Enzo Gradizzi, l’assessore provinciale Serena Cubico, il vice presidente del consiglio regionale Massimo Giorgetti, il progettista del plesso Michelangelo Pivetta e il direttore lavori Marcello Verdolin, entrambi architetti.
Molti di loro hanno voluto ribadire l’importanza e la necessità d’investire in scuole ed educazione come garanzia di futuro e pace per la società. A partire dal provveditore: «La vita sono loro, i bambini, educhiamoli anche alla bellezza e investiamo in strutture e formazione, senza demordere, perché nella scuola non c’è mai una pausa». Su un Veneto attento al rinnovamento del patrimonio scolastico ha puntato Giorgetti, che lancia uno spot a favore del Referendum sull’autonomia di domenica. «Avremo la possibilità di chiedere allo Stato che il sistema scolastico dipenda dalla Regione». sottolinea Giorgetti, «per spendere di più e meglio i nostri soldi».
Comunque vada la consultazione di domenica, a Rivoli il plesso sarà completato. Parola dell’assessore comunale Carmine Pandolfi: «Troveremo gli spazi finanziari per finirlo entro la nostra amministrazione».