«Il nostro vino Bardolino non ha nulla da invidiare ad altri rossi molto simili, come quelli dei nostri cugini francesi della Borgogna, ma deve farsi conoscere meglio e deve poter contare su una valorizzazione mirata delle sue qualità e potenzialità». Il presidente del Consorzio di tutela Chiaretto e Bardolino, Franco Cristoforetti, al tavolo di presentazione della Festa dell’Uva in partenza il 4 ottobre annuncia il prossimo trasferimento della sede dell’ente che riunisce i produttori in alcune sale della comunale villa Carrara Bottagisio. «Faremo trasloco nei prossimi mesi, dal 2019 saremo qui con gli uffici e la parte operativa, ma avremo a disposizione anche spazi al piano terra da sfruttare per degustazioni e presentazioni», spiega. Quindi rilancia sulla promozione del prodotto e parla del «Bardolino Cru» come evento di punta che precede di qualche giorno, quest’anno, la Festa dell’Uva. Domenica infatti, a Verona, in occasione del cinquantesimo anno di attività del Consorzio di tutela, Bardolino Cru presenta in anteprima le tre sottozone La Rocca, Montebaldo e Sommacampagna di prossima introduzione nel disciplinare della denominazione. Nel palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra, saranno 49 i Bardolino prototipo delle sottozone disponibili in assaggio, proposti da 14 aziende della Doc. «Sarà un’occasione importante anche per confrontarci con alcuni produttori francesi, i cui vini pur essendo simili ai nostri hanno valori di mercato di gran lunga superiori», spiega Cristoforetti. «Poi a ottobre arriverà il palcoscenico più importante per il vino Bardolino, la festa che gli viene dedicata da quasi 90 anni in tempo di vendemmia e che mostra l’alto valore della nostra tradizione gastronomica locale, la bontà dell’olio del Garda, la cultura dell’accoglienza del territorio». Proprio sulla vendemmia in corso, il presidente del Consorzio ha sottolineato: «La quantità è abbondante, sarà necessario un attento lavoro di cernita delle uve da destinare alla Doc di Bardolino e Chiaretto oppure ad altre indicazioni geografiche tipiche veronesi o venete. La qualità c’è ed è interessante».