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«I livelli alti dell’acqua nel lago servono a turismo e immagine»

Scoppia la polemica sui livelli delle acque del Garda tra i Comuni di Peschiera e Brenzone
Scoppia la polemica sui livelli delle acque del Garda tra i Comuni di Peschiera e Brenzone
Scoppia la polemica sui livelli delle acque del Garda tra i Comuni di Peschiera e Brenzone
Scoppia la polemica sui livelli delle acque del Garda tra i Comuni di Peschiera e Brenzone

Ricomincia la battaglia sui livelli del lago di Garda che negli ultimi anni sulla sponda veronese vede contrapporsi i paesi dell’alto e del basso lago. Ad accendere la miccia sono state le dichiarazioni rilasciate a L’Arena dal sindaco di Brenzone Tommaso Bertoncelli: ha annunciato di voler chiedere all’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po, ente deputato alla regolazione dei livelli del lago attraverso la diga di Salionze) «di prendere le misure necessarie per ridurre il livello del Garda» perché «questa altezza ci penalizza: erode le nostre coste, «mangia» le spiagge e basta un vento di media intensità per far tracimare l’acqua e danneggiare i lungolaghi». Dopo tre anni di sofferenza per i livelli bassi, in queste settimane il lago è tornato a «respirare» grazie agli apporti dovuti allo scioglimento delle nevi, alle piogge e alla regolazione sempre più accorta degli scarichi nel Mincio dalla diga di Salionze. Di giorno in giorno il Garda è tornato ad alzarsi, toccando ieri 132 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera: quasi un metro in più rispetto al minimo registrato la scorsa estate, mantenendosi al di sotto dei 135 stabiliti dal Consiglio superiore dei lavori pubblici per il periodo tra maggio e agosto e al di sopra dei 125 concordati in via sperimentale nel 2013 in caso di carichi nevosi abbondanti sul bacino gardesano. Le parole di Bertoncelli hanno scatenato una dura replica da parte del vicesindaco di Peschiera Filippo Gavazzoni. «Quanto riportato in merito al superamento del livello di 135 centimetri è sbagliato», esordisce, elencando le quote degli ultimi giorni (consultabili anche nell’apposita sezione del sito della Comunità del Garda: www.comunitadelgarda.it). «I livelli sanciti nel ’65 vanno mantenuti, si deve tendere al massimo invaso del lago perché con i cambiamenti climatici in corso sono sempre più frequenti i periodi di siccità. I livelli bassi non sono un problema solo per l’immagine del lago, ma anche per la sua salute perché manca il ricircolo d’acqua e quindi purificazione e ossigenazione», osserva Gavazzoni, impegnato su questo fronte dall’inizio del suo mandato. Dopo tre anni di confronti, a volte anche vivaci, con Aipo e Consorzio del Mincio (ente di fornisce acqua alle campagne mantovane), il vicesindaco arilicense è soddisfatto del risultato ottenuto mediando le diverse esigenze. «Siamo in sicurezza idrogeologica», osserva, «se un Comune dell’alto lago si trova per un mese, tra l’altro non in piena stagione, con l’acqua all’altezza dei lungolaghi credo possa fare questo sacrificio momentaneo. Peschiera ne ha fatti tanti», ricorda citando tra tutti la doppia invasione di alghe avuta nel 2015 e nel 2016 e la difficoltà di accesso ai porti dovuta all’acqua bassa e all’accumulo di sabbia e fanghi. Quindi l’appello: «Oggi abbiamo la risorsa idrica, teniamocela stretta». Visione appoggiata da più parti: «La ricchezza d’acqua è una priorità, non facciamoci la guerra. I livelli di oggi sono ottimali pensando alla lunga stagione che abbiamo davanti», osserva il sindaco di Castelnuovo del Garda e presidente dell’Ats Garda Ambiente Giovanni Peretti. Così Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda: «Non conosco i problemi specifici di Brenzone ma bisogna analizzare la situazione del lago nel complesso e non in modo strabico». L’ingegner Luigi Mille, neodirettore di Aipo, parla di «condizione ideale»: «Puntiamo a livelli tra 135 e 125 centimetri. Va considerato», conclude, «che presto le richieste degli agricoltori porteranno a far scendere il lago». •

Katia Ferraro

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