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«Ho celebrato le nozze ora devo darti l’addio»

I funerali del sindaco Marchesini nella chiesa parrocchialeMoltissimi sindaci dell’area Garda-Baldo hanno partecipato al funerale di Marchesini FOTO PECORAA portare l’ultimo saluto anche molti amici del sindaco e cittadini di Malcesine
I funerali del sindaco Marchesini nella chiesa parrocchialeMoltissimi sindaci dell’area Garda-Baldo hanno partecipato al funerale di Marchesini FOTO PECORAA portare l’ultimo saluto anche molti amici del sindaco e cittadini di Malcesine
I funerali del sindaco Marchesini nella chiesa parrocchialeMoltissimi sindaci dell’area Garda-Baldo hanno partecipato al funerale di Marchesini FOTO PECORAA portare l’ultimo saluto anche molti amici del sindaco e cittadini di Malcesine
I funerali del sindaco Marchesini nella chiesa parrocchialeMoltissimi sindaci dell’area Garda-Baldo hanno partecipato al funerale di Marchesini FOTO PECORAA portare l’ultimo saluto anche molti amici del sindaco e cittadini di Malcesine

«Sei stato il nostro sindaco gentiluomo. Un visionario. Hai saputo gettare le basi per costruire il futuro di Malcesine. E ora che non ci sei più, Nico, comunque “sempre un passo avanti”». Sono alcuni dei momenti più toccanti del discorso con cui il vice sindaco di Malcesine Claudio Bertuzzi, visibilmente emozionato, ha dato l’ultimo saluto, con un nodo in gola, al sindaco, Nicola Marchesini, scomparso venerdì notte a soli 48 anni dopo una lunga malattia. Ai funerali, celebrati ieri dal parroco don Mario Lodola in una chiesa parrocchiale stracolma, era presente tantissima gente, che si è stretta attorno alla famiglia del primo cittadino, a partire dalla moglie Manuela Zugnaz, alla mamma Maria Teresa e al fratello maggiore Michele. Presenti moltissimi amministratori, oltre che del paese, di gran parte dell’area del Garda Baldo e non solo, oltre che le associazioni del territorio e le autorità militari. Ma non sono voluti mancare nemmeno tanti cittadini che hanno pacificamente invaso l’interno della chiesa, occupando anche buona parte del sagrato, seguendo la messa da fuori. Il discorso finale di Bertuzzi è stato toccante, fin dall’inizio. L’emozione gli ha fatto prendere qualche secondo di pausa, poi, preso coraggio, ha iniziato un discorso rivolto non solo al «suo» sindaco ma anche ad un amico. «In meno di due anni», ha esordito il vice sindaco trattenendo a fatica le lacrime, «sono passato dal celebrare il tuo matrimonio a doverti salutare, mai lo avrei pensato». Bertuzzi, che nel settembre del 2016 ha celebrato il matrimonio di Marchesini, ha ricordato come il sindaco dal febbraio del 2012 avesse deciso «di dedicare quasi ogni attimo della vita al tuo paese», prima come consigliere di minoranza e poi, vinte le elezioni nel 2015, come sindaco, carica che ricopriva da quasi tre anni. «Da “pivello” della politica sei diventato in poco tempo un grande sindaco», ha sottolineato Bertuzzi. «Un sindaco gentiluomo. Se vedevi che l’obiettivo rischiava di allontanarsi, facevi uscire ancora di più la grinta e la caparbietà che ti ha sempre contraddistinto». «Guardavi oltre, ti immaginavi già Malcesine tra quindici, vent’anni», ha ricordato Bertuzzi. «In meno di tre anni di mandato non hai potuto vedere questo cambiamento ma ne hai gettato le basi». Il vicesindaco ha ricordato inoltre come Marchesini non si sia mai scoraggiato durante la malattia. «Anzi», ricorda, «mi dicevi: “Vai tranquillo Barca, va tutto bene. Presto tornerò”. Dicevi che dalla vita avevi avuto tutto: una famiglia unita, una bella moglie, dei nipoti fantastici. Noi abbiamo un’ultima cosa da dirti. Come dicevi sempre e come recita anche lo slogan del nostro gruppo, Nico, “sempre un passo avanti”». La chiesa si è alzata in piedi in un unico immenso applauso scrosciante. Lo stesso che, sul sagrato, è partito al passaggio del feretro, coperto da rose e gigli bianchi, con in testa il gonfalone del Comune di Malcesine, alla volta del cimitero di San Pietro in Cariano dove sarà sepolto nella tomba di famiglia. Durante la cerimonia funebre hanno preso la parola pure gli ex compagni di scuola, oltre che i dipendenti comunali che hanno voluto ricordare il loro sindaco e in particolare la sua tenacia nel portare a termine i progetti in favore del paese. E perfino un bambino delle scuole elementari ha ricordato Marchesini, sottolineando come «il nostro sindaco era sempre pronto ad ascoltarci e ha saputo condividere tanti momenti importanti insieme a noi». E che la notizia della morte di Marchesini abbia davvero toccato tutti, anche i più piccoli, lo dimostra una scena accaduta poco dopo la conclusione del funerale, nel parco giochi sotto la chiesa. Una bambina di sei, sette anni al massimo, mentre stava giocando, parlando con la nonna, si rattrista per un momento e dice: «Sai nonna chi è morto? Il sindaco. Poverino. Era così giovane, mi dispiace davvero tanto». •

Emanuele Zanini

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