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Rischi e conseguenze

Galleria aperta
«Per il Garda
è un sacrificio»

Rischi e conseguenze
L'acqua dell'Adige con detriti e fango finita nel lago di Garda
L'acqua dell'Adige con detriti e fango finita nel lago di Garda
L'acqua dell'Adige con detriti e fango finita nel lago di Garda
L'acqua dell'Adige con detriti e fango finita nel lago di Garda

«L'apertura della galleria Adige-Garda ha salvato Verona e parte della Valpolicella da gravi danni, se non anche vite umane: questo deve essere chiaro a tutti. L'ecosistema del lago, purtroppo, ne risentirà e infatti la Comunità del Garda non era d'accordo sulla apertura e si è opposta fino all'ultimo. Il Garda ha fatto quindi questo sacrificio, ma è una cosa che deve restare eccezionale». A parlare e a svelare alcuni retroscena è il segretario della Comunità del Garda, Pierlucio Ceresa.

 

L'argomento è la apertura della galleria che da Torbole fa defluire l'Adige nel lago quando il fiume supera i 4 metri e 80 centimetri di livello sullo zero idrometrico. Nella notte di martedì verso le 1, le paratie sono state aperte e sono stati scaricati nel Garda 300 metri cubi al secondo di acqua e fango, ridotti poi a 250 metri cubi nella mattinata di martedì, a partire dalle 10.30 circa. Il problema è che l'Adige, nella serata di lunedi, aveva raggiunto i 4,95 metri nei pressi del ponte di San Lorenzo a Trento e ben quota 5,29 metri a Vò destro, vicino a Borghetto. Un evento raro che, infatti, aveva fatto sì che le paratie di questa galleria venissero aperte l'ultima volta a novembre del 2000, quando c'era stata una vera e propria alluvione che aveva coinvolto anche i paesi rivieraschi sia veneti che trentini e lombardi.

 

Nella giornata di oggi, a quanto è stato concordato martedì mattina, la galleria dovrebbe essere nuovamente chiusa se l'Adige scenderà sotto i 4 metri e 80. «Ci stiamo coordinando con l'ingegner Luigi Mille dell'Aipo», ha proseguito proprio Ceresa, «per gestire la situazione. Entro martedi, se l'Adige tornerà sotto il livello di 4 metri e 80, la galleria verrà nuovamente chiusa». Ma quali sono i problemi del riversare improvvisamente centinaia di migliaia di metri cubi di fanghiglia e detriti provenienti dal Trentino attraverso la paratia di Torbole nel Garda? «A parte l'aspetto estetico della chiazza marrone di acqua sporca», fanno sapere dalla Comunità del Garda, «il problema è relativo ai livelli, che possono arrecare danni a Malcesine, Brenzone e Torri, ma anche alla diversa temperatura. L'acqua dell'Adige immessa nel Garda ha temperatura assai diversa da quella del lago e il fango mette a rischio la fauna ittica».

Gerardo Musuraca

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