<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Finite le operazioni di bonifica terrestre all’isola Trimelone

Il comandante Marco Cassetta
Il comandante Marco Cassetta
Il comandante Marco Cassetta
Il comandante Marco Cassetta

Sono terminate le operazioni di bonifica terrestre all'isola del Trimelone. Lo stop è arrivato a fine luglio e, salvo imprevisti, i lavori riprenderanno il 17 settembre per chiudersi un mese dopo, a metà ottobre. A darne notizia è stato il sindaco di Brenzone, Tommaso Bertoncelli. «È terminata la prima parte dei lavori secondo quanto avevamo programmato», ha detto il primo cittadino, «e tutto sta procedendo secondo le tempistiche previste. Se tutto procede così, a ottobre il Trimelone sarà definitivamente dichiarato privo di bombe». La Miar Sub, che si era aggiudicata la procedura negoziata per i «Lavori di bonifica preventiva e sistematica da ordigni esplosivi-residuati bellici, terrestre e subacquea anche oltre i 40 metri di profondità», ha terminato la prima parte e, in collaborazione coi palombari della Marina militare e con il Genio guastatori dell'esercito di Legnago, sta portando avanti le operazioni. Operazioni supervisionate dalla Polizia nautica di Peschiera in collaborazione con la Guardia costiera e i Carabinieri nautici di Torri per evitare che imbarcazioni, nuotatori, surfisti, pescatori e curiosi si avvicinino all'isola, ancora interdetta all'avvicinamento, allo sbarco, ad immersioni e alla pesca. Ma com'è andata la prima parte della bonifica, quella sul suolo dell'isola?A rispondere è Marco Cassetta, comandante della spedizione di dieci palombari della Marina militare che stanno lavorando coadiuvati dai tecnici della Miar Sub di Maccarese, in provincia di Roma. «È stata fatta», ha spiegato Cassetta, «una mappatura del fondale utilizzando dei sensori magnetici, operatori subacquei civili e anche i robot Rov (Remotely Operated Vehicle, ndr), cioè apparecchiature pilotate in modo remoto dalla superficie in grado di compiere ispezioni visive e piccoli lavori subacquei. Con queste si localizzano gli oggetti “estranei” al fondale, fornendo così a noi Palombari le posizioni da ispezionare per verificare la presenza di residuati bellici. In caso di riconoscimento positivo, rimuoviamo gli ordigni e li passiamo al personale artificiere dell’Esercito». Finora cos’è stato ritrovato? «Con le precedenti missioni», ha risposto, «abbiamo bonificato 24 mila 700 ordigni mentre, nelle ultime settimane e a seguito delle prime segnalazioni da parte della ditta, sono stati rimossi dal lago e consegnati all’Esercito alcuni residuati bellici della seconda Guerra mondiale». Cioè: «un proiettile calibro 155 mm, due proiettili calibro 105 mm; due bombe da fucile e un contenitore di cariche da lancio». Un bottino di poco conto, insomma, indice che le precedenti bonifiche fino ai dieci metri di profondità sono state efficaci. Ma il grosso del lavoro, ovviamente, sarà proprio quando i palombari, a settembre, riprenderanno i lavori dai 10 agli oltre 40 metri di profondità. «Non possiamo prevedere il numero e la tipologia di ordigni che ritroveremo sul fondale», ha detto Cassetta, «tuttavia, sulla base dell’esperienza sino ad ora acquisita e avendo già operato sul Garda, non possiamo escludere la possibilità di incorrere in tipologie di ordigni a caricamento speciale risalenti anche alla Prima guerra mondiale. Le tecniche adottate per trattare le tipologie degli ordigni sono sperimentate e collaudate con standard di addestramento elevatissimi». «Vogliamo davvero ringraziare il maggiore Cesare Scaglioni e l'intero Genio guastatori di Legnago», ha chiuso Bertoncelli, «perché stanno facendo, con la Marina e gli altri, un lavoro davvero straordinario». La Miar Sub si era aggiudicata, nel febbraio scorso, la commessa per le operazioni di bonifica per 300 mila 580 euro oltre agli oneri per la sicurezza, per un totale di 311 mila e 80 euro più Iva. Poche settimane prima era stato sottoscritto l'accordo con la Regione Veneto che, su proposta dell'assessore all'ambiente Gianpaolo Bottacin, aveva finalmente sbloccato il denaro che la Regione aveva stanziato nel 2009 per la bonifica. Ulteriori 350 mila euro erano già disponibili grazie alla convenzione con Ministero della Difesa, portata avanti dall'allora deputato e oggi senatore Vincenzo D'Arienzo. Restano ora da creare un «corridoio di accesso in sicurezza all'Isola partendo da Assenza e la banchina sul lato est del Trimelone, con bonifica subacquea dei fondali fino alla profondità di quasi 50 metri per garantire l'ancoraggio di mezzi nautici». •

Gerardo Musuraca

Suggerimenti