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Dopo il sisma l’esplosione Simulato maxi disastro

Lo scoppio simulato di una bombola di gpl in un campeggio causa trenta feriti e due vittimeL’ospedale da campo allestito per accogliere i feriti: alcuni sono stati classificati  in codice rosso e quindi bisognosi di un intervento immediatoRecupero con l’elicottero di un escursionista ferito bloccato in parete a Spiazzi
Lo scoppio simulato di una bombola di gpl in un campeggio causa trenta feriti e due vittimeL’ospedale da campo allestito per accogliere i feriti: alcuni sono stati classificati in codice rosso e quindi bisognosi di un intervento immediatoRecupero con l’elicottero di un escursionista ferito bloccato in parete a Spiazzi
Lo scoppio simulato di una bombola di gpl in un campeggio causa trenta feriti e due vittimeL’ospedale da campo allestito per accogliere i feriti: alcuni sono stati classificati  in codice rosso e quindi bisognosi di un intervento immediatoRecupero con l’elicottero di un escursionista ferito bloccato in parete a Spiazzi
Lo scoppio simulato di una bombola di gpl in un campeggio causa trenta feriti e due vittimeL’ospedale da campo allestito per accogliere i feriti: alcuni sono stati classificati in codice rosso e quindi bisognosi di un intervento immediatoRecupero con l’elicottero di un escursionista ferito bloccato in parete a Spiazzi

Esplode una bombola di gpl in un campeggio a Ferrara di Monte Baldo e l'area montana, già sotto scacco dopo il terremoto simulato mercoledì notte e le abbondanti piogge, sempre simulate, degli ultimi giorni, è in maxi emergenza. È stato l'evento che la cabina di regia di Vardirex, l'esercitazione nazionale che per la prima volta ha messo insieme Forze armate, Associazione nazionale alpini e Dipartimento della Protezione civile italiana, ha pensato per l'ultimo test dell'attività che per tre giorni ha visto impegnate oltre duecento persone nell'area del Baldo. È stato questo, infatti, il teatro veneto dell'attività esercitativa che da mercoledì è stata portata avanti, in simultanea, anche in Abruzzo (all'Aquila) e in Piemonte (a Cuneo). L'antefatto è quel sisma violento che semina disastri ed innesca emergenze in successione e che rende inutilizzabili gli ospedali di riferimento dell'area: ci sono vittime, ma anche feriti e si rende necessario ovviare con un ospedale da campo. È quello «leggero» dell'Ana nazionale che è arrivato in elicottero già giovedì assieme a personale sanitario ed attrezzature ed è stato montato agli impianti sportivi di Caprino. Ma torniamo a ieri, terzo giorno dopo il sisma: Alpini ed esercito lasciano il campo base di Caprino di buon mattino per raggiungere Novezza e realizzare un ricovero temporaneo per gli animali dopo il crollo di una stalla mentre a Ferrara di Monte Baldo è da installare un potabilizzatore a servizio di un piccolo nucleo di case isolate. In contemporanea, a Spiazzi, un gruppo di escursionisti bloccati in parete riescono a dare l'allarme: uno di loro è ferito. Si attivano così alpinisti della Protezione civile Ana, soccorso alpino militare e, per il recupero del ferito, un elicottero con verricello. Non è ancora tutto perché mentre il Genio guastatori viene inviato su un fronte di frana si segnala anche l'interruzione dei contatti con un gruppo di scout sorpresi da sisma e maltempo. L'area individuata è una pineta circondata da bosco ed è lo scenario su cui approdano le unità cinofile dell'Ana, personale dell'esercito per la ricerca «a pettine» da terra e quella dall'alto coi droni dell'Ana. In un frangente già estremamente complesso alle 12.30, dunque, viene lanciato l'allarme esplosione: il luogo viene raggiunto da appartenenti alla Sanità alpina, Protezione civile dell'Ana ed Esercito. In prima linea le truppe alpine. Già dalle prime informazioni è noto che lo scoppio ha causato dei feriti, una trentina, ma anche due vittime: c’è dunque da approntare un Posto medico avanzato dove poter accogliere e intervenire nell'immediato sui feriti (resi credibili grazie alla collaborazione di cinque volontari e una truccatrice della Croce rossa italiana di Bardolino) prima che le ambulanze li trasportino all'ospedale da campo di Caprino, ma anche una tenda obitorio. Mentre l'area viene messa in sicurezza, l'emergenza raggiunge l'ospedale da campo che inizia ad accogliere i feriti: il triage rivela diverse fattispecie, dagli stati di choc alle ustioni, dalla fratture alle contusioni fino a codici rossi che rendono necessaria l'attivazione della sala operatoria. Peggio di così, verrebbe da dire, non poteva andare: i protagonisti dell'emergenza, invece, la vedono diversamente. Loro, che siano istituzione o volontariato, lo sanno bene che non c’è limite al disastro e dunque meglio testarsi nella peggiore situazione che si possa immaginare per scoprire criticità che in emergenza vera, a quel punto, saranno già risolte. •

Paola Dalli Cani

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