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Collettore sul lago
Giorgetti a caccia
di fondi in Regione

Un emendamento al documento economico-finanziario della Regione Veneto per cercare di portare soldi al progetto del nuovo collettore del Garda.

A presentarlo, venerdi, è stato il vicepresidente del consiglio regionale del Veneto, Massimo Giorgetti. L’esponente di Forza Italia ha bruciato sul tempo gli altri consiglieri regionali e ha depositato un documento per di avere a disposizione più soldi possibile per il progetto da circa 220 milioni di euro.

Da molti mesi il nuovo collettore fognario è al centro del dibattito politico tra amministratori locali, regionali e nazionali fino ad arrivare al ministero dell’ambiente guidato da Gianluca Galletti che ha stanziato, secondo quanto annunciato dal Pd, 100 milioni la nuova condotta. Un contributo poi più volte confermato anche da altri esponenti del partito di Matteo Renzi.

«Giovedi 23 alle 10 comincerà l’esame della proposta di bilancio 2018», ha spiegato Giorgetti. «la discussione del bilancio vero e proprio sarà preceduta dal documento economico- finanziario regionale e questo Defr è lo strumento di programmazione che indica gli obiettivi che la Regione si pone nel prossimo triennio. Il Defr, in sostanza, costituisce lo strumento di orientamento delle successive deliberazioni di Consiglio e Giunta regionale».

In pratica, Giorgetti ha piazzato un paletto per cercare di «blindare» la necessità del finanziamento del collettore. Non solo, quindi, un atto politico ma anche un atto tecnico senza il quale sarebbe impossibile poi discutere di portare soldi al collettore in sede di discussione al bilancio della Regione, spiega ancora il consigliere regionale.

Il progetto, portato avanti da Ags e Garda Uno, prevede la compartecipazione economica dello Stato, delle Regioni Veneto e Lombardia, dei Comuni attraverso la tassa di soggiorno, e anche un milione di euro promesso dalla Provincia di Verona. In sostanza, il consigliere di Forza Italia spera con questa azione che possano arrivare alcuni milioni di euro l’anno per i prossimi tre anni in riva al lago, contribuendo così alla realizzazione della struttura.

«I contatti con gli uffici del bilancio e con l’assessore Gianpaolo Bottacin in questi giorni ci sono stati», si limitano a confermare da Venezia. Di più, per il momento, è impossibile sapere, almeno fino a giovedi.

«La discussione che si avvierà il 23 novembre è un’importante occasione per inserire o specificare i temi che riguardano i territori e le politiche economiche della Regione. Ho proposto una serie di emendamenti su Verona e vorrei arrivare all’approvazione, in consiglio, con la più ampia condivisione degli assessori competenti e dei consiglieri regionali», ha proseguito Giorgetti.

Per il Garda, «vorrei introdurre in modo chiaro e vincolante il tema della tutela ambientale con riferimento alla sistemazione del collettore. Oggi il Defr prevede tra gli obiettivi il tema del disinquinamento e la tutela dei corpi idrici ma ha una dizione generica e omnicomprensiva. Ho invece cercato di inserire in modo specifico una parte per il progetto di rinnovo del collettore del Garda e questo inserimento è propedeutico all’individuazione di una specifica quota di bilancio per garantire la realizzazione dell’opera», ha chiuso.

Giovedi insomma la seconda Commissione esaminerà il documento di economia e finanza regionale.

Gerardo Musuraca

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