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Catullo e l’amore «aspro» Cinque studenti premiati alla Dogana Veneta

Podio spartito in cinque per la 13esima edizione del Novum Certamen Catullianum, il concorso di interpretazione critico-letteraria dei componimenti di Catullo rivolto agli studenti dei licei del Veneto. Quest’anno hanno partecipato 59 studenti di 12 licei, in crescita rispetto ai 32 dello scorso anno. Medaglia d’oro ex aequo per Sebastiano Venturi del liceo scientifico Messedaglia e per la vicentina Sofia Pedroni del liceo classico Corradini di Thiene. Per loro anche un assegno di 500 euro offerto dal Comune di Lazise. Medaglia d’argento e assegno da 300 euro per Maria Bovolon del liceo Cotta di Legnago, bronzo ex aequo per Sofia Falsiroli del liceo Maffei e Alessia Pernigotti del Messedaglia, premiate con 200 euro. Segnalazioni di merito per altri nove studenti: Fabiola Bertocchi, Amy Appenteng Daniels e Martina Di Staso del Messedaglia; Alessandro Zenati, Lorenzo Di Simone e Francesco Trespidi del Maffei; Martina Marchi del Cotta di Legnago; Eleonora Cominato del liceo Roccati di Rovigo e Lucia Cappellari del Pigafetta di Vicenza. La prova di interpretazione critica si è svolta lo scorso 17 marzo: gli studenti si sono confrontati con quattro carmi di Catullo accomunati dal tema «un amore aspro e tormentato», quello del poeta latino nei confronti di Lesbia. La premiazione si è svolta nella Dogana veneta di Lazise, culla del Certamen fin dalla sua istituzione nel 1967 grazie al professor Lanfranco Vecchiato. Oltre ai componenti della commissione scientifica (i professori Angiolina Lanza, Armando Gallina, Calogero Carità e Stefano Quaglia), alle famiglie e ai docenti che hanno preparato gli studenti erano presenti il sindaco di Lazise Luca Sebastiano, l’assessora alla Cultura Elena Buio e il professor Francesco Vecchiato, figlio dell’ideatore del concorso. «I poeti di oggi sono i cantautori», ha osservato il professor Quaglia, già provveditore agli studi di Verona, guardando la realtà odierna dove scrivere e leggere poesie sembra ormai un’attività desueta.

K.F.

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