<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Alloggi turistici in affitto online cresciuti del 160%

In due anni in Italia il numero degli alloggi messi in affitto per finalità turistiche sul portale Airbnb è cresciuto del 78,3%, sfiorando quota 400mila nell’agosto di quest’anno. L’impennata si è avuta sulla costa veronese del lago di Garda, con 2.418 annunci (+160,8% rispetto all’agosto 2016, quando ne erano pubblicati 927). L’85,7% di questi è riferito ad interi appartamenti, il 49,9% è disponibile per più di sei mesi e il 69% è in mano a gestori che mettono in vendita più di un alloggio. Il censimento è stato consegnato ieri al ministro del Turismo Gian Marco Centinaio dal presidente di Federalberghi Bernabò Bocca assieme a uno studio complessivo sull’«ospitalità ombra». Se da un lato l’analisi di Federalberghi è uno strumento da cui partire per scovare realtà sommerse al fisco (non è detto che tutti gli appartamenti locati attraverso Airbnb lo siano), dall’altro è un indicatore sulla tendenza di questi anni e di quelli a venire, dal momento che sempre più proprietari di seconde case decidono di darle in locazione per brevi periodi a scopi turistici, massimizzando i profitti rispetto agli affitti tradizionali. Il presidente di Federalberghi Garda Veneto Marco Lucchini denuncia da tempo il dilagare degli affitti brevi. «Questi alloggi», osserva, «possono offrire prezzi inferiori a scapito di professionalità e sicurezza, venendo spesso eluse le norme a tutela del cliente, dei lavoratori, della collettività e del mercato». La concorrenza è soprattutto con gli hotel a due o tre stelle. Da qui la richiesta «di istituire un registro nazionale degli alloggi turistici e adottare misure per frenare lo spopolamento dei nostri territori perché non si trovano appartamenti in affitto». L’incremento degli alloggi occasionali, spesso non in regola, preoccupa gli albergatori soprattutto dopo una stagione che non ha brillato come le due precedenti. Secondo l’osservatorio GardaPass Booking di Federalberghi Garda Veneto e la piattaforma di aggregazione e analisi dei dati per l’industria turistica H-Benchmark, l’andamento dell’occupazione delle strutture ricettive da marzo ad agosto 2018 ha subìto un calo dell’8-9% rispetto al 2017, solo in parte compensato dal buon andamento di settembre. Lucchini punta il dito anche sulla «prolungata mancanza di promozione organizzata» e chiede di «attivare la Dmo del lago». •

K.F.

Suggerimenti