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Analisi Arpav dopo l'apertura della galleria

«Acque del Garda
non contaminate
dopo il maltempo»

Analisi Arpav a un mese dall'apertura della galleria
L’Adige in piena finisce nel lago a Torbole (AMATO)
L’Adige in piena finisce nel lago a Torbole (AMATO)
L’Adige in piena finisce nel lago a Torbole (AMATO)
L’Adige in piena finisce nel lago a Torbole (AMATO)

Nessun danno ambientale per le acque del lago di Garda dopo l'alluvione di ottobre. Dopo l’ondata di maltempo, che ha coinvolto anche il lago di Garda e che ha portato all'apertura della galleria di scolmo Mori-Torbole, immettendo 17 milioni di metri cubi di acqua e fango nel lago, la qualità acque è stata da Arpav con particolare attenzione.

 

Oggi l'Agenzia regionale rende noti i risultati delle analisi. «Le indagini microbiologiche svolte lungo la riva veronese dal 5 all’8 novembre hanno dato esito favorevole. Non sono state evidenziate contaminazioni persistenti di origine fecale delle acque sotto costa», precisa la nota di Arpav. «Ciò significa che gli impianti fognari, comunali e collettore, hanno iniziato a funzionare regolarmente, una volta finite le violente precipitazione. I primi dati ottenuti, dalle analisi chimico-fisiche e di laboratorio, effettuati sull’intera colonna d’acqua sia a Brenzone che a Torbole, non evidenziano alterazioni significative dello stato di qualità eccetto che una diminuzione di trasparenza di un metro circa e di aumento di conducibilità delle acque in superficie di circa 20 microSiemens/cm dovuti alle parti più fini dei sedimenti ancora in sospensione».

 

L'agenzia sottolinea: «Continuano le indagini per valutare gli effetti sul biota(la vita animale e vegetale). Per questo tipo di attività, sempre in collaborazione con la Fondazione Edmun Mach, verranno applicate anche tecniche genetiche di nuova generazione che consentiranno di valutare le comunità del biota attraverso l’analisi del DNA ambientale».

 

Arpav spiega che subito dopo l'eccezionale evento atmosferico, l'Agenzia ha avviato le indagini ambientali per valutare se vi fosse pericolo di contaminazione persistente di origine fecale delle acque del lago con conseguente rischio sanitario. «In particolare è stato attivato il protocollo di analisi previsto per la balneazione e sono state potenziate le indagini sullo stato di qualità del bacino che si eseguono mensilmente. Alle analisi di routine si è aggiunta la determinazione di parametri chimici utili per valutare lo stato di alterazione acuta a breve termine del bacino nella stazione di campionamento di Brenzone a centro lago. Inoltre, con la collaborazione della Fondazione Edmund Mach, è stato fatto un campionamento extra a nord del lago nel punto di restringimento, a centro lago in prossimità di Torbole, dove potevano cumularsi i potenziali effetti dell'immissione di materiale dal Sarca e dalla Galleria Mori-Torbole». 

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