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Venezia conferma,
referendum a gennaio

Fusione, la Giunta veneta conferma la data: 6.200 elettori saranno chiamati alle urne il 21 gennaio, dalle 7 alle 23, per dire sì oppure no alla fusione amministrativa tra San Giovanni Ilarione e Roncà. La Giunta regionale ha indetto ieri il referendum consultivo legato al progetto di legge 210 sull’ istituzione del nuovo Comune denominato Valdalpone.

Non ha sortito effetti, dunque, la richiesta di venerdì del sindaco di San Giovanni Ilarione Luciano Marcazzan alla Giunta veneta di fermare tutto; inutile anche la richiesta di sospensione dell’iter referendario espressa dal Consiglio comunale, unanime, il 22 giugno.

La Giunta veneta, nelle premesse dell’atto di ieri, spiega di non accogliere le istanze ilarionesi causa il lungo iter legislativo che ha riguardato il progetto di fusione (il giudizio di meritevolezza del Consiglio regionale è del 23 marzo) ma anche della volontà di procedere confermata da Roncà.

«Prendiamo atto che la scelta arriva come calata dall’ alto, non tiene conto del voto amministrativo e stravolge ciò che San Giovanni Ilarione ha fatto», commenta Marcazzan. E aggiunge: «La Regione si assume la responsabilità sia di una spesa insensata sia del rischio di avvelenare i rapporti e precludere le collaborazioni che, diversamente, potrebbero nascere. Sembra che la Regione abbia detto: «separiamoli definitivamente». Non è un caso che la passata amministrazione, consapevole delle difficoltà, abbia fatto di tutto per chiudere la partita fusione prima del voto».

Roberto Turri, a Roncà, la vede all’opposto: «Non mi aspettavo nulla di diverso», dice, «tant’è che la settimana scorsa, mi sono messo subito al lavoro per informare, con due serate, volantini e altro. Ora bisogna solo dedicare tempo a dare informazioni e rispondere ai dubbi su un processo con cui si punta a fondere due municipi, non certo a far scomparire due paesi per farne uno unico. Mi auguro che adesso di questo, finalmente, si parli».

In calendario ci sono due incontri con la popolazione organizzati da Roberto Turri, a San Giovanni Ilarione e a Roncà, invitando il collega Marcazzan e due sindaci di Comuni fusi: «Secondo me ognuno sta nelle proprie piazze», sbotta Marcazzan, «e poi Turri organizza? Dove sono finiti gli ilarionesi che hanno portato avanti la fusione?».

Il via libera al referendum, secondo il vice presidente della Regione Gianluca Forcolin, è un atto dovuto, secondo norma di legge.

«La nostra posizione», dice Forcolin, «è comunque sempre stata favorevole alla consultazione della cittadinanza su temi che vanno ad incidere sulle comunità locali. La giunta regionale appoggia le iniziative di fusione perché possono produrre, oltre che una riduzione dei costi, anche una maggiore efficienza dei servizi degli enti territoriali».P.D.C.

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