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«Una violenza brutale sui coniugi Bonomi»

La signora Bonomi e il figlio mentre raccontano che cosa è accaduto la sera del 6 giugno
La signora Bonomi e il figlio mentre raccontano che cosa è accaduto la sera del 6 giugno
La signora Bonomi e il figlio mentre raccontano che cosa è accaduto la sera del 6 giugno
La signora Bonomi e il figlio mentre raccontano che cosa è accaduto la sera del 6 giugno

«Sono molto amareggiato e preoccupato. Non è pensabile che due persone vengano aggredite in un modo così brutale, mentre sono tranquillamente a casa loro»: così il sindaco di Caldiero Marcello Lovato commenta la vicenda dei coniugi Bonomi, pestati a sangue la sera di mercoledì scorso in via Sorgente, da rapinatori a volto coperto. «Quando ho saputo dell’accaduto, sono rimasto a dir poco sgomento. Com’è possibile tanta violenza contro due persone così tranquille? Perché fare così tanto male per un pugno di euro?». «E pensare», aggiunge Lovato, «che proprio la sera stessa dell'aggressione, in Giunta, abbiamo deliberato una convenzione con l’associazione nazionale Carabinieri di Caldiero per la vigilanza serale dei luoghi pubblici e abbiamo pure verificato l’elenco dei siti sensibili, dove collocare nuove videocamere per potenziare, come chiediamo da tempo, il sistema di videosorveglianza dell’Unione dei Comuni Verona Est». Il problema della sicurezza è reale e sentito a Caldiero. I furti nelle abitazioni, che si registrano periodicamente in paese e nel circondario, provocano danni e ferite perché vengono violati i propri affetti e generano paura e indignazione tra la popolazione. «Sentendo le forze dell’ordine, i furti sono numericamente in calo», prosegue Lovato, «ma, come in questo caso, non è più il balordo o la zingara che si intrufolano in casa e rovistano nei cassetti. Oggi stiamo assistendo a rapine ed azioni sempre più violente. Sentirsi violati, sapere che non si può essere sicuri in casa propria, crea ansia e preoccupazione tra la gente». «Fortunatamente possiamo contare sulla presenza vigile e costante dell’Arma dei carabinieri che, dalla caserma di Colognola e dalla Compagnia di San Bonifacio, monitora il nostro territorio in modo capillare pur nell’esiguità di mezzi e personale in cui si trova ad operare e per questo li ringrazio», riflette il sindaco. «Anche la polizia locale dell'Unione di Comuni Verona Est fa quello che può, ma con un organico di soli otto agenti deve lavorare su un territorio esteso per 102 chilometri quadrati, dove abitano 27 mila abitanti. In questa maniera difficilmente si riesce a garantire un servizio efficiente e puntuale». «Malgrado siano sotto organico», sottolinea Lovato, «anche recentemente i nostri agenti di polizia locale, si sono distinti per aver compiuto in modo esemplare il loro servizio. Ora l’avvicendamento del comandante della polizia locale deve essere accompagnato decisamente da un potenziamento del personale, da dedicare all’attività esterna, al pattugliamento dei paesi dell'unione», conferma il sindaco. «Quanto accaduto mercoledì sera è comunque di una gravità estrema», dice con fermezza Lovato. «Per questo, a nome dei caldieresi, dico alle istituzioni superiori che pretendiamo maggior sicurezza e più vigilanza. In più pretendiamo giustizia, in quanto serpeggia tra i residenti la paura e la rassegnazione a denunciare fatti come questi, per il pericolo di future ritorsioni da parte dei criminali, lasciati spesso a piede libero». «Siamo stanchi di subire la violenza brutale della microcriminalità, sempre più organizzata», è la constatazione del primo cittadino dei caldieresi, «Come ho già avuto modo di fare personalmente, rinnovo la solidarietà mia e dell’amministrazione comunale ai coniugi Bonomi, così come l’ho espressa in passato anche ad altre famiglie che hanno subito furti, meno violenti, ma non per questo meno devastanti». «Adesso mi auguro che il lavoro degli inquirenti possa assicurare alla giustizia questi rapinatori quanto prima», conclude Lovato, «e che si possa ristabilire un clima di sicurezza e tranquillità tra i miei concittadini». •

Zeno Martini

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