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Sui trenta richiedenti asilo una risposta solo a fine mese

Luciano Marcazzan, sindaco di San Giovanni Ilarione
Luciano Marcazzan, sindaco di San Giovanni Ilarione
Luciano Marcazzan, sindaco di San Giovanni Ilarione
Luciano Marcazzan, sindaco di San Giovanni Ilarione

Sui richiedenti asilo che a San Giovanni Ilarione potrebbero contare su trenta posti nessuna certezza fino alla fine del mese di giugno: «Questa è la tempistica che, come mi è stato comunicato dalla Prefettura di Verona, sarà necessaria per concludere la gara alla quale ha partecipato anche la cooperativa San Francesco, quella che ha proposto 30 posti a San Giovanni Ilarione», spiega il sindaco Luciano Marcazzan. «A procedura conclusa comunque non sapremo molto di più visto che la localizzazione eventuale non sarà resa pubblica se non all’arrivo dei richiedenti asilo». Dopo giorni di «pressing» è questa la risposta che il primo cittadino ha ricevuto l’altro giorno dalla Prefettura e che aggiungono poco a quanto già si sapeva. «Le informazioni in possesso del sottoscritto e dell'amministrazione sono quelle già rese pubbliche sulla pagina Facebook "Parliamo di San Giovanni" a partire dal 12 maggio; gli aggiornamenti sono quelli puntualmente forniti anche tramite L’Arena. Invece di parlare di “provvedimenti urgenti da assumere in Consiglio Comunale”», replica Marcazzan ai consiglieri di minoranza che chiedono con insistenza che si faccia qualcosa, «facciano proposte concrete. Ad oggi non esiste la certezza che arrivino rifugiati in quanto la gara non è conclusa e solo a fine mese sarà resa pubblica la graduatoria». «Ribadisco», prosegue il primo cittadino, «che la competenza è esclusivamente della Prefettura e che la stessa cosa che sta succedendo a San Giovanni Ilarione è stata proposta anche, solo per fare qualche esempio, ad Albaredo d’Adige (24 posti), Lavagno (20), Povegliano (32), Zevio (56), Domegliara (20) e altri per un totale di oltre 400 nuovi posti sparsi su tutta la provincia». Marcazzan respinge le accuse di inoperatività e ricorda come «il sistema richiedenti/rifugiati impone alle comunità locali di ospitare centri di accoglienza senza il coinvolgimento del Comune e senza preparare e informare preventivamente la popolazione circa l’arrivo degli stessi. Ciò crea un diffuso sentimento di paura e di timore ma il sindaco non ha titolo per intervenire non avendo nessuna competenza». «Per questa ragione ho scelto l’unica strada possibile», ribadisce Marcazzan, «quella del dialogo con la Prefettura per far capire il disagio, la contrarietà e i rischi che corrono i cittadini su scelte calate dall’alto». Tutto ciò premesso, rimarcando il suo «non sono favorevole a questo sistema», chiarisce anche come «ciò non serve e non basta oggi. Da amministratore ho l’obbligo di verificare e valutare tutte le strade possibili per ottenere i migliori risultati e lo sto facendo anche su questo tema. Ho anche l’obbligo di informare puntualmente la cittadinanza e per questo usiamo Facebook (strumento utilizzato anche per la diretta delle sedute del Consiglio comunale, ndr) e faremo un’assemblea pubblica». L'appuntamento sarà a fine giugno, non appena uscita la graduatoria della gara per la ricerca di strutture per l'accoglienza, ma in calendario dovrà anche essere messa la convocazione del Consiglio Comunale richiesto dalle minoranze: «La richiesta può essere fatta con almeno tre firme di consiglieri», rimarca il sindaco riguardo la prima richiesta sostanzialmente firmata da un solo consigliere, «faremo anche questo». «In Consiglio comunale, però», fa presente Marcazzan, «la popolazione non può parlare e partecipare attivamente e per questa ragione ho scelto principalmente l’ assemblea pubblica. Come amministrazione comunale ribadiamo il nostro no al sistema di collocamento dei richiedenti/rifugiati ma non siamo noi i responsabili di queste scelte». •

Paola Dalli Cani

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