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«Papà a Roma? Le mie tre bimbe ci sono rimaste male»

Roberto Turri, sindaco di Roncà, in un selfie nell’Aula di Montecitorio
Roberto Turri, sindaco di Roncà, in un selfie nell’Aula di Montecitorio
Roberto Turri, sindaco di Roncà, in un selfie nell’Aula di Montecitorio
Roberto Turri, sindaco di Roncà, in un selfie nell’Aula di Montecitorio

«L’ambito più difficile da gestire è la famiglia: perché se ci sono riunioni importanti in Comune posso affidarmi al vicesindaco e agli assessori, e anche nel mio lavoro posso contare sul supporto dei colleghi, come ho sempre fatto in questi ultimi anni. Ma con mia moglie e le mie tre bambine non posso delegare niente a nessuno». L’onorevole Roberto Turri, sindaco leghista di Roncà, ha già provato a spiegarlo alle sue figlie: «Ho detto loro che sarò assente perché per alcuni giorni dovrò lavorare da Roma. E loro ci sono rimaste male, è comprensibile: la mia famiglia non può seguirmi nella Capitale, mia moglie lavora e le bimbe vanno a scuola. Farò in modo che il tempo che trascorrerò con loro sia tempo di qualità». L’avvocato-onorevole, che è pure presidente di Veneto Strade, deve ancora rendersi conto di come sarà organizzata la sua settimana, dal momento che l’attività parlamentare vera e propria è cominciata da poco. «Fino ad ora non sono mai stato a Roma più di uno, due giorni a settimana, e ho preferito alloggiare in alberghi e b&b vicini a Montecitorio prenotati in internet, su Booking. Già la prossima settimana, dopo la nomina dei viceministri e dei sottosegretari, saranno istituite le commissioni che vedranno molto impegnati noi parlamentari. Sarò a Roma almeno tre giorni a settimana e allora mi organizzerò con un alloggio, cercherò un appartamento, devo ancora pensarci in realtà», spiega, aggiungendo che, «vista la mia formazione, ho chiesto di poter entrare in commissione Giustizia. Si potevano esprimere fino a tre preferenze, quindi ho indicato anche la Commissione Infrastrutture, dal momento che ho maturato una buona esperienza con Veneto Strade, e Agricoltura, dato che provengo da un territorio nel quale questo settore è molto importante». In attesa di riempire l’agenda da onorevole con incontri, riunioni e voti in Aula, Turri trascorre molto tempo con i colleghi, soprattutto quelli leghisti. «Dal Veneto siamo in 32, quasi tutti alla prima esperienza. Una bella squadra, ci incontriamo spesso anche per andare a pranzo e a cena insieme: alcune sere ci siamo ritrovati anche in 25, tantissimi. Sono occasioni per conoscerci meglio, per fare squadra». Tempo per fare il turista? «No, quando ho dei momenti liberi la testa va a Roncà: prima andavo in municipio tutti i giorni, anche il sabato, ora mancherò tre giorni ogni settimana e dovrò organizzarmi. E delegare». •

F.L.

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