Quando il vino ha... profumo di donna riempie un medagliere: tra le storie in rosa nell’enologia dell’Est veronese c’è anche quella di Roberta Roncolato, figlia d’arte di quell’Antonio che ha «scelto» l’esilio in vigna lasciando a figlia e genero (Giacomo Giordano) il compito di regalare strada alla cantina Villa Mattielli di Soave. Femminile plurale, in casa Roncolato, visto che se nonno Antonio alla nipote Giada ha dedicato il suo brut rosè 100% corvina, mamma Roberta ha passato il nome della secondogenita Ambra al suo Recioto di Soave a Garantita. Da questa storia di famiglia originano in qualche modo l’oro firmato Decanter assegnato all’Amarone della Valpolicella 2013, l’argento per il Soave Classico 2015 Campolungo e pure il titolo di vino raccomandato per il Valpolicella Ripasso «San Giacomo» 2015.
«Ci abbiamo messo l’anima», dice entusiasta Roberta Roncolato, «abbiamo scommesso sull’estero, creato un nuovo brand e una nuova immagine. Ci siamo detti che siamo noi a fare il vino e nessuno avrebbe potuto venderlo al posto nostro perché nessuno, tolto l’enologo Giuseppe Carcereri De Prati che ci assiste in cantina, lo conosce meglio di noi». Tecnologia, ricerca e l’esperienza di famiglia sono i pilastri dell’azienda che suddivide equamente tra Soave e Valpolicella i suoi 30 ettari di vigneto: nascono qui le circa 150 mila bottiglie che vengono gustate in Europa come negli Usa, in Giappone ma pure il Malesia, Taiwan e Kazakistan. Nell’Est veronese alza i calici per il doppio argento e la raccomandazione Ca’ Rugate, premiato con l’argento per l’Amarone della Valpolicella «Punta Tolotti» 2013, per il Valpolicella superiore «Campo Lavei» 2015 e con raccomandazione per il Valpolicella «Rio Albo» 2016. Festeggiano l’argento anche la cantina Bixio (Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2010), la Cantina di Monteforte (Soave Classico 2016), la Cantina di Soave (Amarone Valpolicella Riserva 2011 e sei vini raccomandati), Corte Moschina (Amarone Valpolicella 2013 e un vino raccomandato). P.D.C.