<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Non servono due gambe
per essere un vincente»

E con Andrea Devicenzi la festa alla cooperativa «Monteforte-Il Fiore» sarà una festa olimpica: il grande ciclista paraolimpico che ha difeso i colori azzurri anche nel paratriathlon, è l’ospite d’onore del porte aperte in cooperativa in programma domenica nella sede dell’organizzazione di Monteforte d’Alpone. Devicenzi ha 44 anni ma quando ne aveva 17 fu coinvolto in un gravissimo incidente motociclistico che gli fece perdere la gamba sinistra: da qui, dall'antefatto, parte da tre anni a questa parte, da quando ha deciso di incontrare i più giovani (col suo «Giro d'Italia formativo») per rivolgersi «ai ragazzi, alle loro risorse, per parlare di fiducia in sé stessi ed autostima, per renderli consapevoli delle straordinarie capacità e talenti che hanno già dentro di loro». Solo in quest’ultimo anno, quando avrà incontrato l'ultimo gruppo, ne avrà visti 25 mila. Questo impegno dal 2015 lo ha spinto ad intraprendere la strada da formatore e mental coach, impegno che alterna a quello sportivo, dal 2007 diventato il modo per dimostrare che «non sarebbe stato il numero delle mie gambe a determinare il mio successo, ma tutto ciò che ho nella testa». La determinazione non gli manca e nel 2010 raggiunge in solitaria i 5602 metri del KardlungLa, in India. Due anni fa, mischiando ciclismo e trekking percorre i 1140 chilometri che in Perù separano Lima da Cusco e sale sul Machu Picchu. Obiettivo di quest'anno per Devicenzi (argento agli Europei di paratriathlon in Turchia nel 2013, bronzo agli Europei d'Israele nel 2012, primo amputato dell'epoca moderna a riuscire a coprire la Parigi-Brest-Parigi sotto le 80 ore) il record del mondo sulle 24 ore su pista. Non resta che augurargli buona fortuna e restare ammirati per la sua tenacia . P.D.C.

Suggerimenti