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La palla di cannone resterà un mistero

Un colpo di cannone durante una rievocazione della battaglia di Arcole
Un colpo di cannone durante una rievocazione della battaglia di Arcole
Un colpo di cannone durante una rievocazione della battaglia di Arcole
Un colpo di cannone durante una rievocazione della battaglia di Arcole

È stata fatta brillare dagli artificieri, venerdì mattina, la palla da cannone trovata in un vigneto della Zerpa: un ordigno esplosivo di 7-8 centimetri di diametro e dunque altamente pericoloso e non un semplice residuato bellico di ferro. Sono intervenuti gli artificieri dell'ottavo Reggimento Genio guastatori della Brigata paracadutisti Folgore di Legnago, che operano a supporto della popolazione e delle forze dell'ordine per la bonifica del territorio da residuati bellici e da altri ordigni esplosivi. I militari sono usciti sul posto del ritrovamento, in mezzo a un vigneto di proprietà dell'agricoltore Angelo Zambon, in Zerpa, che ha rinvenuto la palla da cannone un paio di settimane fa mentre faceva dei lavori di sbancamento del terreno attorno alle sue viti, ad una distanza in linea d'aria di circa un chilometro dall'obelisco napoleonico e dal ponte sull'Alpone. Dunque proprio nel campo aperto della guerra napoleonica, vittoria gloriosa celebrata nell'Arco di Trionfo a Parigi, passata alla storia con il nome di Battaglia d'Arcole. I professionisti del Genio guastatori hanno asportato il proiettile a forma sferica e lo hanno messo in una scatola di sicurezza. Quindi, poco distante dal luogo del ritrovamento, hanno scavato una buca che potesse contenere la scatola con all'interno l'ordigno. Hanno attaccato alla scatola due cariche esplosive e hanno ricoperto il congegno con un cospicuo strato di terra, chiudendo il buco. A questo punto hanno fatto saltare le due cariche esplosive e si è verificata l'esplosione del cofanetto con all'interno l'antica palla da cannone. La deflagrazione è stata attutita dalla terra, ma il botto si è percepito comunque a breve distanza. Gli artificieri non hanno stabilito una datazione certa del residuato bellico. L'ipotesi più probabile è che risalisse al 1796, l'anno dell'arcinota battaglia condotta qui da Napoleone Bonaparte con l'Armata d'Italia, proprio in Zerpa, provenendo da Belfiore e Ronco all'Adige, per conquistare Arcole. Ma potrebbe essersi trattato anche di una palla esplosiva da cannone della Grande guerra: truppe del fronte alleato fecero tappa sugli argini dell'Alpone nel 1917, con al seguito armi e cannoni. La datazione approssimativa che la Questura di Verona si era sentita di dare all'atto del ritrovamento, è che la palla da cannone fosse però antecedente al XX secolo. Purtroppo la speranza del sindaco Alessandro Ceretta, che potesse trattarsi di una sfera in ferro inoffensiva, da poter esporre al museo di Arcole e della battaglia, è stata disattesa e non sapremo più se davvero questa palla sia stata sparata dalla bocca di un cannone degli opposti schieramenti, quello franco-italiano e quello austro- veneziano, durante la battaglia che venne combattuta dal generale corso tra il 15 e il 17 novembre del 1796, allorché sfondò la linee nemiche costituite per la maggior parte da soldati croati. Napoleone entrò come trionfatore, con il tricolore della Repubblica Cisalpina, ad Arcole, attraversando il ponte sull'Alpone. è lì vicino che è caduta una palla lanciata da un cannone rimanendo inesplosa. Almeno non ha fatto vittime: né ieri, né oggi. •

Zeno Martini

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