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L’asparago di settembre
andrà in onda in ottobre

La registrazione delle puntate di «Ricette all’italiana» in piazza Poggi ad Arcole
La registrazione delle puntate di «Ricette all’italiana» in piazza Poggi ad Arcole
La registrazione delle puntate di «Ricette all’italiana» in piazza Poggi ad Arcole
La registrazione delle puntate di «Ricette all’italiana» in piazza Poggi ad Arcole

Gnocchi alla veneta, carpaccio di radicchio di Verona, risotto con l’asparago e uova e asparagi, quelli settembrini: sono i quattro piatti preparati ieri durante la registrazione, in piazza Poggi, di due puntate del programma televisivo Ricette all’italiana, che andrà in onda in due mattine diverse di ottobre (le date non sono ancora state fissate) dalle 10,40 su Rete 4.

A presentare i piatti, il conduttore Davide Mengacci, protagonista dell’evento arcolese. Paese per un giorno sotto gli occhi delle telecamere, che hanno richiamato pubblico sì da Arcole e Gazzolo, ma anche dai paesi vicini, come Caldiero e San Bonifacio.

La registrazione delle due puntate del programma che fa conoscere le grandi ricette e i prodotti tipici italiani, è cominciata alle 10,30 nel parco di piazza Poggi, davanti alla barchessa di villa Ottolini. Dietro al conduttore e alle cuoche, una trentina di comparse, tutti cittadini di Arcole e Gazzolo, e volontari del comitato Ente fiera di Arcole.

Accanto a Mengacci, nella prima puntata registrata, due volontarie arcolesi che le telecamere di Rete 4 hanno filmato durante la preparazione degli gnocchi di patata dorata del Guà alla Veneta. Ai fornelli la giovane Giada Andreetti, studentessa universitaria di Arcole, e Luigina Brighenti di Gazzolo, volontaria dell’ente fiera.

Dopo aver tagliato a pazzetti la pasta per gli gnocchi, fatta con farina e patata, Luigina ha passato gli gnocchi sulla grattugia, mentre Giada ha mostrato la sua destrezza segnandoli con la forchetta, «come mi ha insegnato mia nonna», ha raccontato al conduttore la ragazza.

«Due scuole a confronto, bello, bello», ha sorriso Mengacci, facendo più volte provare i due diversi modi di decorare gli gnocchi, poi conditi con sugo al pomodoro, zucchero e cannella. Accanto a questo primo, un secondo già preparato: un carpaggio di radicchio di Verona con grana.

Molta attenzione Luigina ha dovuto porre nel differenziare i rifiuti sul tavolo della cucina all’aperto e nel riporli negli appositi contenitori diversificati: plastica, alluminio e carta. Questo perché uno scopo della trasmissione è anche insegnare agli italiani a differenziare i rifiuti correttamente.

Nella seconda puntata registrata a partire dalle 11,40, hanno affiancato Mengacci Stefania Giavarina e Giulia Zampicinini, che hanno raccontato come da qualche stagione ad Arcole gli asparagi si taglino anche a settembre, non solo in primavera. Loro hanno preparato il risotto con l’asparago settembrino e uova con gli asparagi.

Mengacci ha mostrato di essere particolarmente affezionato agli animali, tanto da volere a chiusura delle due puntate due cagnolini: per la prima puntata è stato filmato Belva Mafia di Graziano Zampicinini, mentre nella seconda puntata è apparsa Luna, il barboncino del sindaco, Alessandro Ceretta. Sindaco che ha avuto l’incarico di presentare il paese e la sua comunità ai telespettatori. A contorno, sul set all’aperto, alcuni attrezzi agricoli di un tempo, che fanno parte del Museo della civiltà contadina di Arcole.

Nel pomeriggio, le telecamere hanno ripreso scorchi di Arcole e Gazzolo, che poi saranno montate nelle due puntate: l’obelisco napoleonico e il ponte della battaglia, il museo di Arcole e della battaglia, l’arco dei Croati e il santuario dell’Alzana.

Ma non solo storia locale. Riprese sono state fatte anche nei campi, durante il taglio e la raccolta degli asparagi settembrini e di due opere pubbliche appena realizzate dall’amministrazione comunale: la nuova scuola media e la nuova area fitness all’aperto di Gazzolo. Alcuni droni dotati di videocamere di Mediaset, hanno anche fatto riprese dall’alto del territorio.

In abbinamento ai piatti, sono stati accostati i vini della denominazione Arcole Doc, giusto per completare ciò che il territorio ha da offrire e che i telespettatori vedranno e verranno a conoscere, magari per la prima volta, quando andranno in onda le due puntate arcolesi.

Zeno Martini

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